Come promesso ecco la mia personalissima lista dei 20 migliori prospetti dell’organizzazione: inutile sottolineare come si tratti di un elenco di “seconda mano” compilato dopo aver letto tante opinioni altrui su forum, siti e blog americani. Salvo qualche breve video trovato in rete, infatti, non ho ovviamente mai visto nessuno di questi giocatori in azione; posso dire, comunque, che questa è, e probabilmente resterà, l’unica lista in italiano.
1. Julio Teheran – RHP (1991): il suo nome è tra i più citati quando si parla di miglior lanciatore di tutte le minors: 2.59 ERA, 1.037 WHIP, 159 K, 40 BB è il suo fatturato in poco più di 142 innings suddivisi in tre livelli. Il suo repertorio comprende una fastball da 95 mph, una curva e un ottimo cambio: la combinazione tra SO e ground-balls gli garantisce un futuro da potenziale asso della rotazione.
2. Freddie Freeman – 1B (1989): è stato il secondo giocatore più giovane in AAA quest’anno (qualche mese più vecchio di Jesus Montero degli Yankees), ma questo non gli ha impedito di chiudere con una linea di 319/.378/.521 con 18 HR. Ottimo difensore, sarà quasi certamente il primabase titolare ad Atlanta nel 2011, nonostante qualche dubbio sulla disciplina al piatto.
3. Randall Delgado – RHP (1990): facendo un paragone interno, si può affermare che Delgado sta a Teheran come Freeman sta a Heyward: ha un ceiling appena più basso del compagno colombiano, e le sue cifre (tra A+ e AA) parlano di 3.30 ERA, 1.099 WHIP e 162/52 K/BB in 161 IP. Possiede un repertorio simile a Teheran, cui aggiunge un’ottima slider che però non ha ancora usato in gara: in un mondo ideale diventerebbe un n° 2 di extra-lusso.
4. Mike Minor – LHP (1987): l’ex-Vanderbilt è passato in una stagione da over-drafted a potenziale n° 2/3 di rotazione: qualche aggiustamento di meccanica ha incrementato la velocità della FB di 2/3 mph, rendendo il suo già ottimo cambio ancora più efficace. Si tratta, ovviamente, di un prodotto finito, destinato nella peggiore delle ipotesi a diventare un discreto back-end rotation guy: ha esordito con risultati incoraggianti in MLB (40.2 IP, 3.77 FIP) dopo aver dominato nelle minors per quasi tutto l’anno.
5. Christian Bethancourt – C (1991): è il classico high-ceiling prospect che può diventare un fenomeno o non arrivare nemmeno in AA, ma il ruolo e le già interessantissime doti difensive ne fanno un top-5 obbligatorio. Da molteplici fonti, il suo braccio è definito il best tool dell’intera organizzazione e la cosa non sorprende considerando che tocchi le 97 mph come lanciatore. Deve obbligatoriamente migliorare tantissimo in attacco (.251/.276/.331 con 11 SB su 14 tentativi nel 2010), ma l’età è dalla sua parte.
6. Edward Salcedo – 3B (1991): dotato di mezzi fisici eccellenti, come tipologia di prospetto ricorda moltissimo Bethancourt, visti i tanti rischi e il potenziale da stella assoluta. Numeri alla mano, la sua prima stagione americana è stata molto deludente dal punto di vista offensivo (197/.239/.295), ma ha le qualità per essere un fenomeno con la mazza e con il guanto. Il 2010 lo ha visto disimpegnarsi come SS, ma il suo futuro sarà quasi certamente nell’hot corner.
7. Craig Kimbrel – RHP (1988): lo scarso controllo e l’essere un rilievo sono gli unici due “difetti” che lo separano dalla top-5. Il 2010, pur mostrando dei miglioramenti, ha confermato le perplessità che già lo circondavano, e che lo hanno accompagnato nel breve esordio nelle majors di quest’anno, chiuso con 40 K e 16 BB in 20.2 IP. Riuscisse a limitare le walks, diventerebbe quasi ingiocabile vista la stuff notevole (FB e slider sono plus pitches, come testimoniato dai 242 SO in 151 innings nelle minors in carriera), ma si tratta di un “se” notevole.
8. Brandon Beachy – RHP (1986): continuando con i paragoni interni, difficile non pensare a Kris Medlen quando si parla di Beachy, struttura fisica a parte, ovviamente. Si tratta di un undrafted FA dall’Indiana, praticamente sconosciuto fino a 12 mesi fa e esploso letteralmente nella stagione appena conclusa (1.73 ERA, 1.014 WHIP, 148/28 K/BB in 119 1/3 innings) che lo ha visto arrivare fino ad Atlanta per tre partenze a settembre. Come Minor si tratta di un prodotto finito, anche se la sua stuff è minore e molto difficilmente diventerà più di un 4/5 di rotazione. Fastball sulle 91 mph, curva e cambio il suo repertorio.
9. Arodys Vizcaino – RHP (1990): ha chiuso anzitempo la stagione a causa di un brutto infortunio al gomito (partial tear che non ha richiesto un intervento chirurgico) che lo ha limitato a soli 85 innings tra A e A+. Sul campo, i risultati sono stati interessanti (2.74 ERA, 1.066 WHIP, 79 SO e 12 BB): la mancanza, però, di un terzo lancio affidabile (è in possesso di una FB sulle 93 mph e di un’eccellente curva) e i recenti problemi fisici potrebbero limitarlo ad un ruolo da (ottimo) rilievo, facendogli perdere qualche posizione in classifica.
10. Matt Lipka – SS/CF (1992): prima scelta (35sima assoluta) dell’ultimo draft, Lipka è stato protagonista di una buona stagione d’esordio: 288/.344/.380 con 21 SB e tre CS in rookie ball giocando da interbase. Il suo futuro potrebbe essere come CF per sfruttare in pieno l’ottima velocità di base: con qualche BB in più da aggiungere alle doti di contact hitter, potrebbe diventare un buon lead-off. Il cammino è lunghissimo, ma i margini di miglioramento sono notevoli, considerando che quella appena trascorsa è stata la sua prima stagione dedicata quasi esclusivamente al baseball (giocando anche come wide-receiver all’high school).
11. J.J. Hoover – RHP (1987): il 2010 è stato un anno più che positivo per Hoover, chiuso con la promozione in doppio-A che ha consolidato il suo status di buon prospetto, con un futuro da discreto n° 4/5 di rotazione. Rispetto agli altri pitcher fin qui elencati, è quello con minor stuff, come testimoniato dal leggero peggioramento delle sue cifre (K in calo e BB in aumento). Vanta un repertorio completo, con fastball, curva, slider e cambio, anche se nessuno di questi lanci sembra poter diventare plus.
12. Carlos Perez – LHP (1991): ad essere estremamente ottimisti, si potrebbe paragonare il suo percorso a quello di Teheran, con un anno di ritardo. Nel 2010 è stato limitato a 39 innings con due partenze a Rome prima di chiudere anzitempo la stagione a causa di un infortunio (rottura di una costola): il suo ceiling è molto simile a quello di Randall Delgado e il 2011 chiarirà molto sul suo valore. Il suo arsenale comprende sinker, curva e un cambio in fase di sviluppo.
13. Mycal Jones – SS/2B (1987): dopo un mese di aprile da dimenticare in singolo-A, le cose sono migliorate molto per Jones, che ha chiuso la stagione a Mississippi con una linea complessiva di .262/.327/.421 in aggiunta a 22 basi rubate. Rimane troppo “vecchio” per il livello, ma c’è ancora la speranza che possa diventare un buon giocatore a livelli più alti. Difensivamente dovrebbe rendere meglio in seconda base, mentre dal punto di vista offensivo, pur facendo poco contatto, garantisce velocità e ottima potenza per un middle-infielder.
14. Hector Garcia – OF (1992): la sua inclusione così in alto è sicuramente la scelta più coraggiosa tra i venti nomi proposti: si tratta di esterno estremamente atletico ma ancora molto acerbo e lontano dalle majors. Ha passato tutto il 2010 in DSL chiudendo la sua campagna con .260/.346/.318 e 16 SB: la sua posizione naturale è quella di RF in virtù di un discreto braccio, mentre in attacco, oltre ad essere uno switch-hitter, ha già dimostrato discreta disciplina.
15. Brett Oberholtzer – LHP (1989): pur non dotato di una stuff eccezionale, il suo controllo eccellente (23 BB in 135.2 IP) gli ha permesso di ottenere ottimi risultati in A+, anche grazie ad un leggero incremento dei K messi a segno. È in possesso di un fastball sulle 88 mph cui accompagna un cambio e una curva: il suo futuro più probabile è quello di innings-eater, anche se potrebbe diventare un back-end rotation guy mantenendo un controllo simile, anche ai livelli superiori.
16. Mike Dunn – LHP (1985): altro prodotto finito che ha già assaggiato l’MLB nelle ultime due stagioni: il suo ruolo naturale è quello di LOOGY grazie alla discreta combinazione di fastball e slider. Il grossi problemi di controllo fin qui palesati gli impediscono di ambire ad un ruolo più importante, anche perché i precedenti nelle minors non sono molto incoraggianti (4.1 BB/9 in carriera).
17. Tyler Pastornicky – SS (1989): giocatore arrivato a metà stagione da Toronto, è stato assegnato coraggiosamente in AA a 21 anni e la decisione sembra aver pagato. La sua linea finale parla di .254/.333/.366 con 11/13 SB/CS: non batterà mai con potenza, ma le buone doti di contact hitter unite ad una più che discreta disciplina al piatto, ne fatto un elemento molto interessante, anche alla luce dell’eccellente guanto messo in mostra fin qui.
18. Andrelton Simmons – SS/RHP (1989): è l’unica scelta dell’ultimo draft (2nd round) presente in questa lista, oltre a Matt Lipka. Il 2010 lo ha visto battere .276/.340/.356 a Danville (rookie ball) come interbase, ed è proprio il suo ruolo in campo a suscitare pareri discordanti. In molti, infatti, lo vedono più adatto al monte in virtù di una veloce da oltre 97 mph che si accompagna ad una slider in fase di sviluppo. Allo stato attuale si tratta di un golden glove SS con un attacco tutto da costruire, il 2011 sarà dunque un anno fondamentale per lui.
19. Benino Pruneda – RHP (1988): si tratta di un rilievo simile a Kimbrel per caratteristiche, ma con meno stuff pura del compagno. Ha chiuso il 2010 in doppio-A dopo aver iniziato la stagione a Myrtle Beach, e i 93 SO messi a segno in 64.2 innings non passano inosservati, anche se deve limitare di molto le BB per essere dominante ai piani alti. Una discreta curva e una fastball da 100 mph (stando ad alcuni report), unite a buone doti da groundballer, ne fanno uno dei principali candidati per un posto nel bullpen di Atlanta nel 2012.
20. Cory Harrilchak – OF (1987): la sua inclusione nel top-20 è forse immeritata, ma la penuria degli esterni di qualità ai livelli più alti ne fa quasi una scelta obbligata. Il 2010 lo ha visto giocare a Rome e Myrtle Beach per un totale di .287/.354/.400 con 22 SB e ben 15 tentavi falliti. Il suo più grosso limite è la mancanza di reali punti di forza, non eccellendo in nessun aspetto del gioco in maniera significativa: difficile, ad oggi, prevedere per lui un futuro migliore di quarto esterno.
Gli esclusiUna breve menzione per altri venti giocatori.
Pitchers: Abraham Espinosa – RHP (1993), Cory Gearrin – RHP (1986), Lee Hyde – LHP (1985), Juan Abreu – RHP (1985), Brett DeVall – LHP (1990), Zeke Spruill – RHP (1989), David Filak – RHP (1989), David Hale – RHP (1987), Chris Masters – LHP (1987), Steven Kent – LHP (1989), Eduardo Castillo – RHP (1990), Ernesto Silva – RHP (1992) e Cole Rohrbough – LHP (1987).
Hitters: Joseph Terdoslavich – OF (1988), Joe Leonard – 3B (1988), Adam Milligan – OF (1988), Robert Hefflinger – OF (1990), Jesus Sucre – C (1988), Elmer Reyes – 2B (1990) e Cody Johnson – OF (1988).