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Message In A Bottle, Il topic dei messaggi in bottiglia.

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Sandogat
view post Posted on 6/2/2011, 10:59 by: Sandogat




CITAZIONE (Toni Monroe @ 6/2/2011, 09:26) 
Ci sono cose che si sanno perché si son sempre sapute, anche se non se ne riuscirebbe a spiegare la ragione. Io non ricordo chi me ne abbia parlato, anche se certamente dev'essere avvenuto, ma quando mi son trovato a leggere un libro che narrava le vicende di alcuni minatori di parole ho avuto questa sensazione di... si potrà dire "Deja entendu"? Già sentito. Curiosavo nella casa della mia nonna materna e mi son avvicinato ad una vecchia libreria, dove ho notato una scaffalatura malferma, come ci fosse qualcosa che ne rendesse incerto l'appoggio. Pensavo ad un cedimento della parete e mi son avvicinato per guardare meglio, poi ho provato a toccare la parete e ho sentito quello che non poteva che essere un libro incastrato tra la scaffalatura e il muro. Sono riuscito, dopo diversi sforzi, a sfilarlo e mi son ritrovato tra le mani questo libro di cui non sono nemmeno riuscito a decifrare il nome della casa editrice. Il libro era molto rovinato ma nelle parti leggibili raccontava un arcipelago di storie che legava il vissuto intrecciato di persone che non sempre si conoscevano direttamente tra loro. Comune denominatore era il lavoro alla miniera del verbo. Nella quarta di copertina si poteva leggere un accenno del contenuto:

Parole estratte con fatica dalle miniere del verbo. Una storia che nessuno ha mai raccontato, quella dei minatori che hanno passato -se non dato- la vita nelle miniere del dire, dove vengono estratte tutte le parole che in seguito vengon plasmate sapientemente dai migliori artigiani per essere poi consegnate ai vocabolari e alle grammatiche di tutto il mondo. Io ne ho alcune grezze che molti -di certo- non riuscirebbero nemmeno a riconoscer come parole, perché abituati a concepirle soltanto nella loro forma finale, quella di utilizzo. Tra metalli, minerali e sostanze organiche utilizzate nell'industria energetica, è comprensibile che le miniere del verbo siano passate in secondo piano, complice anche l'abbondanza che ne ha inflazionato il valore. E qui si tornerebbe anche al fatto che le cose hanno valore se siamo noi a conferirgliene, altrimenti non valgono nulla. Come l'acqua viene stimata poco dove ce n'è in abbondanza e diviene fonte indispensabile di vita dove invece scarseggia, soltanto nei luoghi (dell'anima) dove le parole mancano, quelle che ci sono diventano preziose.


Io devo aver sicuramente sentito parlare di queste cose perché, anche se ormai vecchio e provato dal passare del tempo, non mi giungevano del tutto nuove quelle vicende. Insomma, leggevo un libro di cui molti certamente ignoravano l'esistenza e mi sentivo come se qualcuno avesse stampato stati d'animo che mi appartengono da sempre. Da prima che qualcuno trovasse il modo di esternarli. Mi spiegavo, persino, l'espressione farsi strappare le parole con le pinze, una evidente deformazione dell'attività mineraria, laddove le parole grezze venivano scalpellate via da quegli strati misti di silenzio e rumore che le circondava. Oggi non ci sono più miniere del verbo, la tecnologia ha fatto i consueti passi da gigante che ci fanno battere il petto di soddisfazione per quello che l'evoluzione ci ha fatto diventare. Un orgoglio inutile, che non tiene conto di come le generazioni passate ci abbiano spianato una strada che ora ci illudiamo di aver percorso per meriti nostri. Avanziamo perdendo memoria, tristemente. Adesso ci sono parole ovunque, sintetizzate, clonate... e non riusciamo a spiegarci come possa capitare che ce ne siano alcune da cui non vorremo mai separarci, a cui attribuiamo un valore -affettivo- diverso rispetto alla moltitudine di altre che le circondano. Immagino che se si potessero esaminare a fondo scopriremmo che si tratta proprio di qualche parola estratta dalle miniere del verbo, che è riuscita ad arrivare fino a noi. Mio cugino, sempre molto pragmatico, si chiede se questo libro sia raro e ipotizza che se ne possa cavare qualcosa a sottoporlo alla valutazione di qualche esperto. Gli sorrido e sono pronto a battermi con chiunque per rimanerne in possesso, perché il valore intimo che ha questo libro per me non sarà mai avvicinato da nessuna somma in denaro. Nella seconda di copertina c'è una dedica che da sola vale più di ogni cosa che si possa scrivere in qualunque libro, di qualsiasi argomento:



A mia madre (e a quel che resta di noi tutti...)

Complimenti, Toni, e dammi retta, scrivi molto questi giorni, aiuta per quanto qualcosa possa aiutare.
 
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50 replies since 8/10/2010, 19:50   629 views
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