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Message In A Bottle, Il topic dei messaggi in bottiglia.

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Toni Monroe
view post Posted on 16/7/2011, 06:28 by: Toni Monroe




(ore 7 e 20 circa)

Il gigante che scrive

E' una di quelle persone che non ti fanno pesare l'altezza. Non credo di averci mai riflettuto prima però ci faccio caso ora: ci sono persone che vorrebbero guardare gli altri dall'alto in basso anche se non sono affatto più alti di coloro che li circondano, poi trovi quelli che alti alti lo son davvero e non puoi fargliene una colpa se ti costringono ad alzare la testa per rivolgerti a loro. Ma tra questi ce ne sono alcuni che hanno una postura, un modo di fare che somiglia tanto ad un voler andare incontro al prossimo. Sono più alti della media delle persone ma è solo un fatto accidentale e non voluto. A volte torna comodo, certo, ma come posson tornar comode tante cose, in base alle circostanze. Il gigante del nostro bus non è nemmeno il più alto che viaggia con noi perché c'è un africano, longilineo, che lo pareggia di sicuro. Tuttavia quest'uomo dell'est ha proprio la corporatura del gigante, come fosse un bonsai dei giganti della mitologia. E i suoi lineamenti lo collocherebbero tra i guerrieri di antichi eserciti o nei campi di qualche terra lontana, a combattere con quella terra per ottenerne in cambio qualcosa da mangiare. Forse anche in qualche combattimento clandestino che uomini senza scrupoli han sempre costretto a fare a svariati esseri viventi. Difficile, guardandolo, immaginarlo con vestiti di lusso, se non come macchietta. Difficile pretenderlo nobile al tempo dei cavalieri. Improbabile come studioso, immerso perennemente nei suoi studi. Perché? Non ha quel tipo d'aspetto. Viene più facile immaginarlo in faccende dove l'impiego del suo fisico ne giustifichi le dimensioni. Colpisce la gentilezza dei modi, l'imbarazzata dolcezza del suo sorriso e quello sguardo che a volte pare sognare posti lontani, forse migliori. Non sale sempre sulla corsa prima, spesso anzi rimane lì a vederla partire e capisci che prenderà quella successiva. Ieri mattina era seduto su uno di quei dissuasori fissi per i parcheggi che qui vengono comunemente chiamati panettoni. Stava seduto, ogni tanto si guardava attorno e poi riprendeva a scrivere. Scriveva, come piace ancora a me, come poi -in realtà- non faccio nemmeno più: con la penna, su un foglio di carta bianco. Dal mio posto posso vedere che il foglio, da tema avrei detto da ragazzino, è già abbastanza pieno di parole. Il gigante scrive... questo l'avremmo ipotizzato? No. Eppure non è che sia un'attività preclusa a qualcuno o riservata solo ad alcuni. Il gigante scrive e mi viene da chiedermi che tipo di scrittore sia. Un narratore? Un poeta? Forse è soltanto una lettera a casa, a parenti o amici del suo paese. Il racconto di fatti e sensazioni, la descrizione di una vita non più immaginata da un posto lontano ma vissuta sul posto. Gli amici trovati qui, il lavoro, la reazione delle persone alla vista degli stranieri o dei giganti come lui. Ed io penso che tanti vanno in giro cercando solo un varco per passare ma non vedono davvero ciò che li circonda. E quante cose -invece- vedo richiamate alla mente dal gigante quando alza la testa dal foglio, prima di tornare a scrivere. E credo che chi sa vedere un modo per raccontare riesce a trovarlo. Tra poco arriverà il bus, la consueta corsa unica del sabato, per l'ennesima gita fuori porta. Ma io il mio souvenir della giornata ce l'ho già: il ricordo di un gigante che scriveva.


Edited by Toni Monroe - 16/7/2011, 20:17
 
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