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Message In A Bottle, Il topic dei messaggi in bottiglia.

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Toni Monroe
view post Posted on 17/9/2011, 06:52 by: Toni Monroe




Il buongiorno ha di nuovo musica da indossare, dopo un periodo di rumori ovattati e pensieri che rimbalzavano senza alcuna base ritmica. Donne in camicia e cravatta sedute, composte, in metrò ed una casuale dominante rosa nei colori disseminati sulla banchina dove si attende un altro convoglio. È rosa la valigia che una coppia di asiatici si tira dietro, come fosse un cagnolino con le ruote; rosa la maglia di un'imponente donna africana, come pure la camicetta di una minuta sudamericana; a base rosa anche il graffito che ingentilisce il treno che viene a raccoglierci.
Seduti lungo il convoglio ci sono gruppi composti secondo diversi criteri: connazionali che stanno raggruppati o file dove ciascun posto è proprietà di una diversa etnia, cultura, fascia d'età. Alcuni di questi sono comunque uniti dal lavorare nello stesso posto o dal fare lo stesso percorso.
La conoscenza tra molte persone viene esternata attraverso i silenzi che condividono. Alcuni stan seduti accanto per così tante fermate, senza nemmeno guardarsi in faccia, che all'osservatore distratto potrebbero sembrare perfetti estranei. Ammesso che ci sia perfezione nell'estraneità. Poi però una delle persone si rivolge all'altra, che risponde con tale naturalezza che quasi spingerebbe l'osservatore distratto a scusarsi d'averli pensati estranei.
Ci sono occhiate che iniziano furtive in modo diretto, per poi proseguire sul riflesso dei vetri, con impazienza per il ritorno al viaggio perché nello scuro della galleria il riflesso ha una qualità migliore rispetto alle fermate -intermedie- con le troppe luci che opacizzano troppo i vetri.
I dormienti abituali hanno un'infallibile sveglia interna, la fermata precedente alla loro li desta per un attimo e si potrebbe scorgere soddisfazione sui loro volti stanchi: ancora un minuto abbondante di sonno, prima di scendere.
Nell'andare vicino alla porta preferita ci si guarda attorno, per il consueto appello di chi condivide tratti d'esistenza.
Il mezzanino è il luogo deputato all'espansività: saluti d'ogni sorta, dall'occhiolino al saluto militare, dalle strette di mano rituali agli abbracci (con doppio bacio o semplici). Poi c'è una direzione per tutti e per ciascuno; chi va a far colazione al bar e chi all'edicola; chi s'incammina verso un bus e chi continua ad aggirarsi per il mezzanino, ché tanto è ancora presto.
Una cosa che trovo bellissima, per certi versi, è il dialogo tra quelli che non hanno tempo di guardare la tv; i loro orari, il loro ritmo di vita è così frenetico che non c'è tempo da dedicare alla tv. Non ci sono commenti su quel programma o quell'altro. Nei loro discorsi c'è spazio solo per la vita. Vissuta e da vivere. Non è la cosa migliore?
Parte il bus per la gita del sabato lavorativo e abbiamo conferma che al sabato la corsa unica non fa più la strada panoramica. Per andare ad immaginare il vecchio vivaio a lato del semaforo, guardando il nuovo, toccherà farsi un viaggio sul classico (quello che non tramonta mai) 7 e 20 circa. E lo faremo.
 
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50 replies since 8/10/2010, 19:50   629 views
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