Bella puntata sul college basketball, è un mondo così complesso e particolare ed è magnifico che qualcuno provi a spiegare tutte le sfaccettature anche a chi si è avvicinato da poco.
Quando Davide ha ricordato Faroukmanesh mi è venuto in mente un suggerimento per una eventuale prossima puntata: sarebbe interessante ascoltare un riassunto delle più importanti
cinderella stories della storia del college basketball, con magari l'update su cosa fanno oggi i protagonisti di quelle vicende. Mi rendo conto che sarebbe un lavoro impegnativo, ma secondo me sarebbe molto affascinante.
CITAZIONE (°THE PATIENT° @ 29/10/2011, 20:59)
3. Il discorso finale sulle playing game non riesco a capirlo. Riuscite a fare un paragone per facilitare la comprensione?
Forse ho capito il discorso che faceva Andrea. Fino allo scorso anno c'era un solo play-in game che permetteva a due atenei di basso livello di sfidarsi per l'ultimo posto disponibile nel torneo, ottenendo in caso di vittoria una seed #16.
Quest'anno ci sono stati 4 play-in games, di cui due assegnavano la seed #16, uno la #11 e uno la #12.
Se ho ben capito, la critica di Andrea era dovuta al fatto che le squadre perdenti dei play-in destinati alle due seed più alte sarebbero più meritevoli di stare nel torneo rispetto a tutte le seed #13, #14, #15 e #16, dato che spareggiavano per una #11-12. Allora perchè non far entrare direttamente questi team e lasciar disputare esclusivamente 4 play-in games tra le 8 peggiori qualificate per determinare le 4 seed #16? In questo modo le 4 perdenti sarebbero peggiori delle #16 e sarebbero giustamente escluse dal torneo.
Andrea ho interpretato bene il tuo pensiero oppure ho preso un abbaglio?