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Domanda sul lockout

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Ange1986
view post Posted on 27/6/2011, 10:00




Se il problema è che più della metà delle squadre perde soldi il primo problema che balza all'occhio come faceva notare fletcherlynd è che il revenue sharing evidentemente non funziona come dovrebbe.
Per esempio in mlb il 35% degli introiti locali vanno in un fondo unico che poi viene redistribuito in parti uguali cosa che non succede in nba.
 
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fletcherlynd
view post Posted on 27/6/2011, 12:19




CITAZIONE (Blake @ 27/6/2011, 09:57) 
Comunque, al di là della percentuale di distribuzione dei proventi tra giocatori e team, a me (e credo alla maggioranza degli appassionati) interesserebbe avere un hard cap: una volta stabilito il tetto, questo dovrebbe essere sforabile solo dalla Larry Bird exception.
Solo in questo modo si avrebbe un campionato finalmente leale.

se anche i giocatori accettassero l'hard cap (e secondo me sono disposti anche a sacrificarsi fisicamente piuttosto che ad accettarlo, perché con l'hard cap e l'eliminazione delle exception tipo la midlevel chi ci rimette sono proprio i giocatori di medio livello: anche con l'hard cap i lebron e gli howard continueranno a prendere il massimo, ma tutti gli altri, diciamo da bosh in giù, certe cifre se le scordano) rimarrebbe comunque un problema di fondo irrisolvibile se non sistemi prima la distribuzione interna tra gli owner:

gli economisti di stern hanno fatto qualche simulazione, e prevedono che se gli owner riescono a far passare l'hard cap una cifra verosimile potrebbe collocarsi attorno ai 61-62 milioni.

ora, se pensi che già adesso molte squadre perdono 5-10 milioni all'anno pur avendo payroll da 40-45 milioni, capisci bene che anche l'hard cap non risolverebbe niente nell'ottica di questi owner, perché CONTINUEREBBERO a perdere gli stessi soldi, anzi ne perderebbero di più, perché a quel punto se metti l'hard cap i tifosi PRETENDONO che tu spenda tutto l'hard cap fino all'ultimo centesimo, altrimenti se c'è l'hard cap a 60 e tu spendi 40 siamo alle rivolte per la strada...

insomma, la redistribuzione interna è LO scoglio per eccellenza, se i buss e i dolan dimostrassero un minimo di disponibilità ad introdurre qualche forma di redistribuzione ai "poveri" dei loro introiti enormi secondo me si potrebbe trovare l'accordo letteralmente in dieci minuti, perché a quel punto ai giocatori si richiederebbero rinunce meno marcate, e quindi potrebbero scendere a più miti consigli.

non è un caso che il venerabile fisher, che in pubblico sta parlando, come detto, pochissimo, abbia detto per ora praticamente una sola cosa concreta: "iniziate a mostrarci che redistribuite al vostro interno, poi noi vi restituiremo qualcosa".
 
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Mav88
view post Posted on 27/6/2011, 13:57




CITAZIONE (fletcherlynd @ 27/6/2011, 13:19) 
CITAZIONE (Blake @ 27/6/2011, 09:57) 
Comunque, al di là della percentuale di distribuzione dei proventi tra giocatori e team, a me (e credo alla maggioranza degli appassionati) interesserebbe avere un hard cap: una volta stabilito il tetto, questo dovrebbe essere sforabile solo dalla Larry Bird exception.
Solo in questo modo si avrebbe un campionato finalmente leale.

se anche i giocatori accettassero l'hard cap (e secondo me sono disposti anche a sacrificarsi fisicamente piuttosto che ad accettarlo, perché con l'hard cap e l'eliminazione delle exception tipo la midlevel chi ci rimette sono proprio i giocatori di medio livello: anche con l'hard cap i lebron e gli howard continueranno a prendere il massimo, ma tutti gli altri, diciamo da bosh in giù, certe cifre se le scordano) rimarrebbe comunque un problema di fondo irrisolvibile se non sistemi prima la distribuzione interna tra gli owner:

gli economisti di stern hanno fatto qualche simulazione, e prevedono che se gli owner riescono a far passare l'hard cap una cifra verosimile potrebbe collocarsi attorno ai 61-62 milioni.

ora, se pensi che già adesso molte squadre perdono 5-10 milioni all'anno pur avendo payroll da 40-45 milioni, capisci bene che anche l'hard cap non risolverebbe niente nell'ottica di questi owner, perché CONTINUEREBBERO a perdere gli stessi soldi, anzi ne perderebbero di più, perché a quel punto se metti l'hard cap i tifosi PRETENDONO che tu spenda tutto l'hard cap fino all'ultimo centesimo, altrimenti se c'è l'hard cap a 60 e tu spendi 40 siamo alle rivolte per la strada...

insomma, la redistribuzione interna è LO scoglio per eccellenza, se i buss e i dolan dimostrassero un minimo di disponibilità ad introdurre qualche forma di redistribuzione ai "poveri" dei loro introiti enormi secondo me si potrebbe trovare l'accordo letteralmente in dieci minuti, perché a quel punto ai giocatori si richiederebbero rinunce meno marcate, e quindi potrebbero scendere a più miti consigli.

non è un caso che il venerabile fisher, che in pubblico sta parlando, come detto, pochissimo, abbia detto per ora praticamente una sola cosa concreta: "iniziate a mostrarci che redistribuite al vostro interno, poi noi vi restituiremo qualcosa".

Per il discorso top player: basterbbe modificare l'importo massimo di un contratto, variandone la percentuale rispetto al cap. Oggi mi pare sia il 25%, facendola scendere i James&co prenderebbero comunque tanti soldoni ma lascerebbero una percentuale maggiore di cap disponibile per ingaggaiare altri giocatori.
Poi, che un nodo fondamentale sia la distribuzione interna mi pare ovvio. Mentre sul riempimento del cap: non sono così sicuro che ci sarebbero forti proteste. Già oggi puoi arrivare fino alla soglia della luxury ed essere a posto eppure ci sono tante squadre che spendono pochissimo, col risultato che ottengono anche pochissimo. Se i tifosi non si lamentano ora perchè dovrebbero farlo con un hard-cap?

Che poi,chiedo lumi: hard cap in che senso?
I Buss, Cuban e compagnia non avranno comunque problemi a sforare utilizzando i Bird Rights. Se si vuole una NBA davvero egualitaria (al netto di tasse nazionali e appetibilità della città) ci dovrebbe essere una distribuzione più oculata dei proventi e un hard cap vero, non sforabile in alcun modo
 
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Blake
view post Posted on 27/6/2011, 16:04




CITAZIONE (fletcherlynd @ 27/6/2011, 13:19) 
CITAZIONE (Blake @ 27/6/2011, 09:57) 
Comunque, al di là della percentuale di distribuzione dei proventi tra giocatori e team, a me (e credo alla maggioranza degli appassionati) interesserebbe avere un hard cap: una volta stabilito il tetto, questo dovrebbe essere sforabile solo dalla Larry Bird exception.
Solo in questo modo si avrebbe un campionato finalmente leale.

se anche i giocatori accettassero l'hard cap (e secondo me sono disposti anche a sacrificarsi fisicamente piuttosto che ad accettarlo, perché con l'hard cap e l'eliminazione delle exception tipo la midlevel chi ci rimette sono proprio i giocatori di medio livello: anche con l'hard cap i lebron e gli howard continueranno a prendere il massimo, ma tutti gli altri, diciamo da bosh in giù, certe cifre se le scordano) rimarrebbe comunque un problema di fondo irrisolvibile se non sistemi prima la distribuzione interna tra gli owner:

gli economisti di stern hanno fatto qualche simulazione, e prevedono che se gli owner riescono a far passare l'hard cap una cifra verosimile potrebbe collocarsi attorno ai 61-62 milioni.

ora, se pensi che già adesso molte squadre perdono 5-10 milioni all'anno pur avendo payroll da 40-45 milioni, capisci bene che anche l'hard cap non risolverebbe niente nell'ottica di questi owner, perché CONTINUEREBBERO a perdere gli stessi soldi, anzi ne perderebbero di più, perché a quel punto se metti l'hard cap i tifosi PRETENDONO che tu spenda tutto l'hard cap fino all'ultimo centesimo, altrimenti se c'è l'hard cap a 60 e tu spendi 40 siamo alle rivolte per la strada...

insomma, la redistribuzione interna è LO scoglio per eccellenza, se i buss e i dolan dimostrassero un minimo di disponibilità ad introdurre qualche forma di redistribuzione ai "poveri" dei loro introiti enormi secondo me si potrebbe trovare l'accordo letteralmente in dieci minuti, perché a quel punto ai giocatori si richiederebbero rinunce meno marcate, e quindi potrebbero scendere a più miti consigli.

non è un caso che il venerabile fisher, che in pubblico sta parlando, come detto, pochissimo, abbia detto per ora praticamente una sola cosa concreta: "iniziate a mostrarci che redistribuite al vostro interno, poi noi vi restituiremo qualcosa".

come al solito fai un'analisi intelligente...

anche se non concordo sulla parte delle rivolte di "piazza"; una società potrebbe spendere per diversi anni anche solo 40-50 milioni con lo scopo dichiarato di rafforzarsi al draft.


Io non sono del tutto d'accordo con la parte di "ridistribuzione" delle entrate delle grandi società. Magari una parte può essere ridistribuita, ma minima. Perché io che ho pagato un sacco di soldi una società dal grande appeal devo ridistribuire una parte dei miei introiti con te che magari la società te l'hanno regalata?

Se non riesci a far guadagnare alla tua franchigia 60 milioni l'anno o ti batti per un cap più basso (e io andrei su questa ipotesi) oppure lasci perdere: non te lo ordina il medico di avere una squadra Nba.


Ammesso anche che spariscano 5 o 6 squadre Nba, io non lo vedrei come un'enorme danno...
 
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MagnusPinus
view post Posted on 27/6/2011, 16:17




Io sto con i proprietari tutta la vita. I giocatori prendono una vagonata di soldi, e mi fanno ridere quando parlano di mettere da parte i soldi per il lockout.. Hanno i gazzamilioni, dovrebbero ragionare un secondo. Detto questo é ovvio che le franchigie debbano seriamente mettersi d'accordo su una redistribuzione più marcata, perché il giocattolo funziona se tutte le squadre funzionano economicamente.

Qualora i proprietari facciano un passo a livello di riorganizzazione interna, mi pare giusto che siano i giocatori a fare il sacrificio più grande. Alla fin fine i proprietari ci mettono tanto cash, e la forza lavoro non é che sia formata da poveri operai a 1000 al mese.. Non sarebbe neanche male legare i contratti in modo serio serio ai risultati sportivi ed economici delle franchigie(con una parte di bonus più consistente, uguale per tutti, nei nuovi contratti).
 
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fletcherlynd
view post Posted on 27/6/2011, 17:04




CITAZIONE (Blake @ 27/6/2011, 17:04) 
Io non sono del tutto d'accordo con la parte di "ridistribuzione" delle entrate delle grandi società. Magari una parte può essere ridistribuita, ma minima. Perché io che ho pagato un sacco di soldi una società dal grande appeal devo ridistribuire una parte dei miei introiti con te che magari la società te l'hanno regalata?

Jerry Buss non avrebbe saputo dirlo meglio. :D :D :D

però, volendo fare "l'avvocato del diavolo" delle squadre che stanno nei famigerati small market, ti potrei ribattere che i proprietari delle società dal grande appeal fanno tanti soldi anche perché giocano 82 partite, e quelle 82 partite contro qualcuno dovranno pur giocarle, no?

il giocattolo funziona perché ci sono le "grandi" squadre ma anche grazie alle "piccole" (inteso come bacini di utenza, senza voler offendere nessuno): c'è bisogno dei lakers e dei bulls quanto c'è bisogno dei kings e dei pacers, altrimenti cosa facciamo, un minicampionato a 10 squadre? oppure trasferiamo tutte e 30 le squadre a chicago, NY, boston e LA*?

*e ne stavamo vedendo un'anteprima con l'idea dei maloofs, che avrebbero guadagnato MOLTO di più facendo la terza squadra in un mercato enorme come quello losangelino piuttosto che la prima a sacramento e dintorni.

la realtà è che una franchigia NBA in un grande bacino di utenza può guadagnare, in un piccolo bacino no, punto. il tutto A PRESCINDERE da come viene gestita, non è un problema di capacità dei dirigenti.

lo dimostra il fatto che i knicks, la squadra gestita peggio degli ultimi 20 anni, è comunque quella che guadagna e fa guadagnare di più ai suoi proprietari, persino più dei lakers; anche i clippers, pur essendo tradizionalmente una barzelletta dal punto di vista sportivo e societario, riescono comunque a restare in attivo di una decina di milioni ogni anno grazie al fatto di essere a los angeles, mentre squadre come i kings o i pacers sono cronicamente in perdita, e perdevano soldi inesorabilmente, o comunque ne guadagnavano pochissimi, anche quando lottavano per il titolo.

inoltre il tuo riferimento a "io ho pagato per questa franchigia" è uno spunto interessante per tirare in ballo UN ALTRO elemento di divisione tra i proprietari "possibilisti" e quelli più intransigenti: alcune franchigie NBA, infatti, sono degli stessi proprietari da 10, 20 o più anni, ergo sono state comprate in una diversa economia, e hanno AMPIAMENTE ripagato l'attuale proprietario dell'investimento iniziale.

molte altre franchigie, invece, sono state comprate negli ultimi 5/6 anni, magari prima che arrivasse la crisi economica attuale, e quindi a botte di 3-4-500 milioni di dollari l'una. ecco, a questi compratori non piace tanto trovarsi con la pagliuzza corta, avendo sborsato cifre enormi per un investimento che gli sfiorisce tra le mani di anno in anno, mentre gente come buss o sterling nuota nei dollari dopo aver comprato le loro squadre in un'altra era e per cifre che, a confronto con quanto vale adesso una franchigia NBA, sono noccioline.
 
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Blake
view post Posted on 27/6/2011, 18:45




CITAZIONE (fletcherlynd @ 27/6/2011, 18:04) 
Jerry Buss non avrebbe saputo dirlo meglio. :D :D :D

però, volendo fare "l'avvocato del diavolo" delle squadre che stanno nei famigerati small market, ti potrei ribattere che i proprietari delle società dal grande appeal fanno tanti soldi anche perché giocano 82 partite, e quelle 82 partite contro qualcuno dovranno pur giocarle, no?

il giocattolo funziona perché ci sono le "grandi" squadre ma anche grazie alle "piccole" (inteso come bacini di utenza, senza voler offendere nessuno): c'è bisogno dei lakers e dei bulls quanto c'è bisogno dei kings e dei pacers, altrimenti cosa facciamo, un minicampionato a 10 squadre? oppure trasferiamo tutte e 30 le squadre a chicago, NY, boston e LA*?

*e ne stavamo vedendo un'anteprima con l'idea dei maloofs, che avrebbero guadagnato MOLTO di più facendo la terza squadra in un mercato enorme come quello losangelino piuttosto che la prima a sacramento e dintorni.

la realtà è che una franchigia NBA in un grande bacino di utenza può guadagnare, in un piccolo bacino no, punto. il tutto A PRESCINDERE da come viene gestita, non è un problema di capacità dei dirigenti.

lo dimostra il fatto che i knicks, la squadra gestita peggio degli ultimi 20 anni, è comunque quella che guadagna e fa guadagnare di più ai suoi proprietari, persino più dei lakers; anche i clippers, pur essendo tradizionalmente una barzelletta dal punto di vista sportivo e societario, riescono comunque a restare in attivo di una decina di milioni ogni anno grazie al fatto di essere a los angeles, mentre squadre come i kings o i pacers sono cronicamente in perdita, e perdevano soldi inesorabilmente, o comunque ne guadagnavano pochissimi, anche quando lottavano per il titolo.

inoltre il tuo riferimento a "io ho pagato per questa franchigia" è uno spunto interessante per tirare in ballo UN ALTRO elemento di divisione tra i proprietari "possibilisti" e quelli più intransigenti: alcune franchigie NBA, infatti, sono degli stessi proprietari da 10, 20 o più anni, ergo sono state comprate in una diversa economia, e hanno AMPIAMENTE ripagato l'attuale proprietario dell'investimento iniziale.

molte altre franchigie, invece, sono state comprate negli ultimi 5/6 anni, magari prima che arrivasse la crisi economica attuale, e quindi a botte di 3-4-500 milioni di dollari l'una. ecco, a questi compratori non piace tanto trovarsi con la pagliuzza corta, avendo sborsato cifre enormi per un investimento che gli sfiorisce tra le mani di anno in anno, mentre gente come buss o sterling nuota nei dollari dopo aver comprato le loro squadre in un'altra era e per cifre che, a confronto con quanto vale adesso una franchigia NBA, sono noccioline.

Ok che c'è bisogno anche degli altri,ma se invece di 30 squadre si scende a 25 non credo sia così male.

Con 25 franchige solo i soldi della luxury che andrebbero alle povere sarebbero di quasi 10 milioni; quasi il 20% del cap di quest'anno.


Per quanto riguarda il guadagnare, io non vedo una franchigia Nba come un investimento: il loro scopo è quello di essere autosufficienti.

Considerato che oggi molte franchigie non sono autosufficienti, quali sono le soluzioni possibili?

Solo due:

- si abbassa di molto il cap

- si procede a una redistribuzione degli introiti (che comunque, con 30 franchigie totali e solo 6-7 che guadagnano, non è detto che ce la si faccia).


Dopo questa discussione con te, mi sembra evidente che nella soluzione ideale le due cose dovrebbero essere messe in atto assieme (come vedi mi hai molto avvicinato al tuo punto di vista :forza: ).


Così, il salary cup andrebbe abbassato; e questo chi glielo va a dire ai giocatori?



Quello che temo è che non si utilizzerà questa opportunità per creare un hard cap. Ai proprietari ricchi non frega niente se il cap è basso se poi possono sforarlo con le eccezioni; e ai proprietari poveri fa comodo avere un cap basso che può essere sforato, così stando sotto il cap possono spartirsi i soldi della luxury.
 
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Azabuike
view post Posted on 27/6/2011, 19:28




Ciao ragazzi sono nuovo, ho letto tutte buone soluzione x risolvere il problema, purtroppo tutte probabilmente inutilizzabili.

Il problema di fondo sta nel fatto che non si troveranno mai giocatori che accetteranno di abbassarsi lo stipendio, indi per cui ho paura che se le cose non rimarranno così non si giocherà.

Non so se già lo stanno facendo perchè seguo l'NBA da non più di un anno, ma uno stipendio che si alza in base ai premi è utilizzato in NBA ?
 
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Mav88
view post Posted on 27/6/2011, 19:57




CITAZIONE (Azabuike @ 27/6/2011, 20:28) 
Ciao ragazzi sono nuovo, ho letto tutte buone soluzione x risolvere il problema, purtroppo tutte probabilmente inutilizzabili.

Il problema di fondo sta nel fatto che non si troveranno mai giocatori che accetteranno di abbassarsi lo stipendio, indi per cui ho paura che se le cose non rimarranno così non si giocherà.

Non so se già lo stanno facendo perchè seguo l'NBA da non più di un anno, ma uno stipendio che si alza in base ai premi è utilizzato in NBA ?

In realtà la questione giocatori va sdoppiata. C'è chi ha un bel contratto e chi nella lega c'è da anni, gente sistemata e che può passare il lockout con tranquillità. Ci sono invece altri giocatori che sanno di dover ottimizzare quelle 2-6 stagioni che disputeranno in NBA, quindi spingeranno per cedere (magari anche solo parzialmente) alle richieste dei proprietari. Quest'ultimi contano proprio sulla "fascia bassa" dei giocatori per risolvere la questione a loro favore.
Di contratti a premi non ne ho sentito parlare. Quand'anche ci fossero, nessuno li usa.
 
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view post Posted on 27/6/2011, 20:03
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Fazz

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CITAZIONE (Mav88 @ 27/6/2011, 20:57) 
CITAZIONE (Azabuike @ 27/6/2011, 20:28) 
Ciao ragazzi sono nuovo, ho letto tutte buone soluzione x risolvere il problema, purtroppo tutte probabilmente inutilizzabili.

Il problema di fondo sta nel fatto che non si troveranno mai giocatori che accetteranno di abbassarsi lo stipendio, indi per cui ho paura che se le cose non rimarranno così non si giocherà.

Non so se già lo stanno facendo perchè seguo l'NBA da non più di un anno, ma uno stipendio che si alza in base ai premi è utilizzato in NBA ?

In realtà la questione giocatori va sdoppiata. C'è chi ha un bel contratto e chi nella lega c'è da anni, gente sistemata e che può passare il lockout con tranquillità. Ci sono invece altri giocatori che sanno di dover ottimizzare quelle 2-6 stagioni che disputeranno in NBA, quindi spingeranno per cedere (magari anche solo parzialmente) alle richieste dei proprietari. Quest'ultimi contano proprio sulla "fascia bassa" dei giocatori per risolvere la questione a loro favore.
Di contratti a premi non ne ho sentito parlare. Quand'anche ci fossero, nessuno li usa.

A premi in senso stretto no, ma con bonus legati ad alcuni parametri individuali sì, vedi ad esempio un minimo di minuti o punti o la convocazione per l'ASG.
Pratica non diffusissima, ma alcuni esempi ci sono.
 
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fletcherlynd
view post Posted on 27/6/2011, 20:51




CITAZIONE (Azabuike @ 27/6/2011, 20:28) 
Il problema di fondo sta nel fatto che non si troveranno mai giocatori che accetteranno di abbassarsi lo stipendio, indi per cui ho paura che se le cose non rimarranno così non si giocherà.

in realtà a nessun giocatore verrà chiesto di abbassarsi lo stipendio, tranquillo. :D :D

i contratti garantiti attualmente in vigore resteranno tali a prescindere da quello che succede con il nuovo CBA, i giocatori prenderanno ogni singolo dollaro attualmente garantito.

quello che gli si chiede è di ridurre il modo in cui veranno calcolati IN FUTURO i loro salari.


CITAZIONE (Azabuike @ 27/6/2011, 20:28) 
Non so se già lo stanno facendo perchè seguo l'NBA da non più di un anno, ma uno stipendio che si alza in base ai premi è utilizzato in NBA ?

è utilizzabile ed utilizzato comunemente, ma in realtà quasi tutti gli incentivi legati alle prestazioni (dico "quasi" perché non è sempre così, ma è un discorso un po' lunghetto) vengono comunque conteggiati contro il cap ALL'INIZIO della stagione, a prescindere, praticamente presumendo in anticipo che vengano raggiunti, quindi gli importi "variabili" restano comunque bassi (più o meno un 3-4% del totale), perché le squadre non hanno interesse ad inserire grossi incentivi nei contratti (anche perché comunque non potrebbero superare il 25%).
 
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Ange1986
view post Posted on 28/6/2011, 09:25




CITAZIONE (Blake @ 27/6/2011, 19:45) 
Ok che c'è bisogno anche degli altri,ma se invece di 30 squadre si scende a 25 non credo sia così male.

Con 25 franchige solo i soldi della luxury che andrebbero alle povere sarebbero di quasi 10 milioni; quasi il 20% del cap di quest'anno.


Per quanto riguarda il guadagnare, io non vedo una franchigia Nba come un investimento: il loro scopo è quello di essere autosufficienti.

Considerato che oggi molte franchigie non sono autosufficienti, quali sono le soluzioni possibili?

Solo due:

- si abbassa di molto il cap

- si procede a una redistribuzione degli introiti (che comunque, con 30 franchigie totali e solo 6-7 che guadagnano, non è detto che ce la si faccia).


Dopo questa discussione con te, mi sembra evidente che nella soluzione ideale le due cose dovrebbero essere messe in atto assieme (come vedi mi hai molto avvicinato al tuo punto di vista :forza: ).


Così, il salary cup andrebbe abbassato; e questo chi glielo va a dire ai giocatori?



Quello che temo è che non si utilizzerà questa opportunità per creare un hard cap. Ai proprietari ricchi non frega niente se il cap è basso se poi possono sforarlo con le eccezioni; e ai proprietari poveri fa comodo avere un cap basso che può essere sforato, così stando sotto il cap possono spartirsi i soldi della luxury.

La NBA non ridurrà mai il numero delle squadre. Sarebbe uno colpo all'immagine (solo le leghe minori perdono squadre) e un colpo al portafoglio perchè meno squadre=meno partite.
E una squadra NBA (come tutte le squadre dei 4 sport usa) è un investimento come se fosse un'azienda normale: sta proprio nell'interesse di Stern e dei proprietari rendere il business profittevole per il maggior numero di squadre altrimenti ti ritrovi come con New Orleans e Pistons che non riesci a venderle.
La situazione attuale non può continuare perchè in quella lista vedere squadre ben al di sotto del cap che perdono soldi non è un bene per la lega. Solo per fare un esempio queste sono le situazioni di NFL e MLB.
Per me si parte dalla proposta dei proprietari e per arrivare ad un punto d'incontro ragionevole i proprietari dovranno rivedere anche i loro meccanismi interni.
 
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view post Posted on 29/6/2011, 07:36
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Fazz

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http://sports.espn.go.com/nba/news/story?page=labor-110629

Questo può essere utile.

Owners' proposal:

"Flex cap" of $62 million: This would raise the cap from the current $58 million, thus allowing teams to exceed the cap subject to certain (undefined) restrictions. The exact levels of the salary floor and ceiling, as well as which exceptions would be part of the new system, have not been detailed. However, the basic idea is that the flex cap is similar to the current system but incorporates a firm upper limit (and thereby eliminates the luxury tax).

$2 billion-a-year guarantee: Owners are proposing to guarantee players $2 billion a year in salary and benefits for the duration of a proposed 10-year CBA. This represents a modest decline from the current $2.17 billion but allows owners to capture most of the gains from a growth in income expected over the course of the next 10 years, especially when new television rights deals are signed in the next five years. This would net the players a declining share of basketball-related income (BRI), estimated (by the players) to go from the current level of 57 percent to about 40 percent in 10 years.

Keep escrow money: Owners want to keep 8 percent of 2010-11 salaries that has been escrowed in case the players' BRI share went over the 57 percent limit. Players view this as unreasonable, since they consider it money already earned.

Reduced contract length: Owners are proposing a maximum contract length of three years for players signing with new teams (reduced from five today) and four years for players remaining with their current teams (down from six today). This might be more palatable to the players now that the owners have backed off their demand for unguaranteed deals; the deals will be less crippling with fewer years.

Removal of sign-and-trades: This is another measure aimed at keeping players on their current teams. Presently, players can take advantage of "Bird rights" by signing with their current team and leveraging a trade, allowing them to receive the six-year deal with 10.5 percent increase from their current team.

Furthermore, the team losing the player usually receives some sort of compensation. For example, both Toronto and Cleveland received late first-round picks and large trade exceptions from Miami for Chris Bosh and LeBron James, respectively. And New York received three players, a second-round pick and a trade exception from Golden State in David Lee's sign-and-trade. With a hard cap, there is no use for this.

Reducing rookie contracts: This is a lower priority for the owners and certainly not the issue that it has become in the NFL. Owners will seek lower rookie contracts, most notably for first-round picks, but probably not push this too hard.

The expensing of franchise acquisition costs in teams' operating budgets: The dispute over the fundamental state of the league is principally over how much of the league's claimed $380 million loss is a result of acquisition costs, debt service, etc.

Length of the agreement: The owners want a 10-year deal, while the players want only five -- which would coincide with the league's new TV deals.

Players' proposal:

$500 million pay cut: Players are proposing a reduction of their income by $100 million a year for the next five years. They have made this concession to reduce the percentage of BRI that is guaranteed to them. However, they do not want change to the fundamental features of the current system: a soft cap, long contracts and fully guaranteed deals.

Enhanced revenue sharing: The players believe the owners' concerns about competitive balance can be addressed by reforming the revenue-sharing system. This is the age-old issue in labor disputes: Players believe that looking within, not at themselves, can solve a lot of the owners' issues.

Currently, big-market teams (such as the Knicks, Lakers, etc.) keep all the revenue from their ticket sales and local broadcast deals. The gap between the big and small markets is so large that players believe it undermines the stability of the league and the competitiveness of many of the teams.

Enhance sign-trade flexibility: Currently, teams over the cap can trade players only when their salaries are within 125 percent and $100,000 of each other. Players want this amended to a range of 250 percent to make player movement easier. To ease this transition, the players are proposing a change to base-year compensation (BYC), a designation awarded to players who receive large raises after their rookie deals. BYC players' value in trades is halved, which makes trading them more difficult. As with the 125 percent rule, players are pushing to eliminate this rule because it impedes trades.

Reduce the age limit to 18: Players want to revert back to the pre-2005 rules, where players only had to be 18 years old to declare for the draft. As of now, they must be 19 years old and one year removed from high school graduation.

Restructure restricted free agency (RFA): Teams currently have one week to decide whether to match RFA offer sheets. Players believe this length paralyzes bidders during a frenzied free-agency period and provides disincentives to pursuing RFAs.

Change/create exceptions: Players will not support a hard cap, but they are willing to make changes to various exceptions. They will shorten the length of the mid-level exception (MLE), the source of many misguided deals, from five years to four, in exchange for adding a second MLE for each team.

Deduct arena/construction expenses from BRI pool: This is another concession by the players, who agree that they should take some part in the expenses of building and maintaining state-of-the-art arenas. This is also a key issue in the NFL labor negotiations.

Provide a neutral arbitrator for all on-court discipline matters: Currently, players can appeal to a neutral arbitrator only when they have received suspensions longer than 12 games.

Notable topics not being discussed by either side: length of season/training camp/playoffs; retired player benefits; draft order; playing rules.
 
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Bomberdede
view post Posted on 29/6/2011, 07:48




a leggere questo richieste, sinceramente, sono dalla parte dei proprietari. Mi sembrano molto più giuste/equilibranti le loro proposte che quelle dei giocatori
 
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toure yaya
view post Posted on 29/6/2011, 09:32




io invece sono dalla parte dei giocatori anche perche non e colpa loro se i proprietari danno dei contratti senza senso(vedij.jonhson,lewis,arenas...)a certi giocatori,dovrebbero iniziare a farsi un esame di coscienza e valutare meglio i giocatori prima di darli certi contratti.
 
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1150 replies since 1/2/2011, 13:45   42561 views
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