| Dodo_PD |
| | CITAZIONE (William Dempsey @ 15/6/2011, 09:52) Mollando il discorso "haters/lovers" per un attimo vorrei tornare su un punto fondamentale.
Io continuo a leggere, non solo nel forum ma anche in diversi articoli, che "questo non era comunque l'anno di Miami", che la squadra è ancora in costruzione etc etc... Ora, tutto questo ci sta, però "a bocce ferme". Mi spiego: domani vado indietro nel tempo e svelo al mio io di 8 mesi fa che Miami quest'anno non vincerà l'anello. "Ok", penserei, "è ragionevole.". Se lo facessi alla vigilia dei playoffs potrei ancora pensare "ci stà". Se lo facessi ad inizio Finals penserei "wow, sono molto contento, ne ero anche un po' convinto, ma la paura che non andasse così era davvero tanta".
Quello che voglio dire è che se ad inizio stagione mi si viene a dire che la squadra va messa insieme, che bisogna costruire una difesa ed un attacco etc...queste sono tutte cose corrette, tutti elementi che vanno considerati. Ma a fine serie di Finale, quando ormai hai perso (ed alla vigilia eri comunque il favorito per l'opinione pubblica), l'argomento non sta più in piedi. Ed in mio favore porto anche un po' di "mentalità americana": nelle Finals non si affrontano solo due semifinaliste arrivate in Finale, si affrontano i campioni dell'Est e dell'Ovest, che qualche giorno prima hanno festeggiato con tanto di trofeo, cappellino e maglietta. Ora, chiaro che nessuno "don't give a shit about that trophy", ma la mentalità è questa. Queste sono due squadre già campioni che si sfidano all'ultimo atto. E Miami, in quanto campione dell'Est non è più una squadra in costruzione, è arrivata dove doveva arrivare e se perde è per suoi limiti evidenti.
Questo vale anche (in positivo per Dallas). Una volta arrivata in Finale, Dallas non è più la tragedia degli anni passati, non è più (D)allas. So che è un ragionamento forse troppo sottile, però credo che sia fondamentale. Spesso, quando siamo chiamati ad analizzare delle squadre e le serie che affrontano lo facciamo troppo "a bocce ferme" (di nuovo). E' un po' come in un videogame (quelli di vecchia generazione), in cui il valore della squadra era quello prestabilito e a meno di cambiamenti nel roster rimaneva tutto fisso. Quante volte quest'anno, ad esempio, fino almeno alla penultima puntata di "Ball Don't Lie" o "We're talkin about", si è data Dallas per spacciata? E per carità, potevano anche esserci valide motivazioni, ma io ascoltavo un po' stupito pensando di aver subito all'improvviso un innamoramento inspiegabile per i texani, perchè secondo me giocavano e giocavano bene.
Con questo non voglio rinfacciare errori a nessuno, è un discorso generico che tutti tendiamo a fare, io in primis ma anche un grande come Buffa: "non vedo come Miami possa vincere quattro partite contro Boston" disse a Bdl...vero, verissimo "a bocce ferme"...in pieni playoffs un po' meno...
P.S. - su LBJ e la sua affermazione: credo volesse solo dire il solito "alla fine è solo un gioco e domani (per tutti i tifosi, vincenti e perdenti) la vita di tutti i giorni rimarrà uguale"...per quanto si possa concordare o meno con questa affermazione (personalmente la trovo bollita e limitante) gli è uscita malissimo...ma il ragazzo non è certo un Obama in quanto a comunicazione..."this fall I'm gomma bring my talents to South Beach..." Io 3-4 pagine fa ci avevo provato ad aprire questo discorso, ma nessuno mi c'ha cagato! Provo a riproporlo ora: CITAZIONE (Dodo_PD @ 14/6/2011, 19:30) Cambiando discorso, ho letto diverse analisi in giro per internet (e anche su playitusa) in cui si diceva che comunque gli Heat quest'anno non erano da titolo. Beh, io non concordo per niente!
Torniamo ad inizio anno e vediamo come alcuni sostenessero che Miami era da titolo ed altri no, c'era quel famoso discorso che fossero da approdo alle Finals ma non da vittoria. Ma spostiamo il discorso dall'altra parte della barricata: quanti vedevano dei Mavs da Finals? E da titolo? Risposta: praticamente nessuno, però Dallas all'anello c'è arrivata! Il discorso è che alle Finals non ci arrivi da solo, ma con un avversario, la prima volta di LeBron è stata contro una squadra oggettivamente troppo superiore, quest'anno no. I ragazzi di Carlisle a mio avviso erano favoriti (ma tutti i pronostici dicevano il contrario) perché il loro percorso ai PO mi era sembrato più convincente sia per il gioco espresso che per gli avversari incontrati, in ogni caso non era certo una serie già segnata in partenza e per questo nascondere la sconfitta dietro all'idea che gli Heat quest'anno non erano da titolo è una balla colossale.
Entrambe le squadre hanno le loro lacune ed i loro punti di forza, ma alla fine tra i milioni di fattori cos'ha fatto la differenza? Per me è molto semplice: i texani bollati da sempre come perdenti e incapaci di esprimersi al meglio sotto pressione hanno dominato i finali, Nowitzk e Terry hanno vinto le partite tirate per i Mavs e dominato nel 4/4, cosa che Wade, James e Bosh non sono riusciti a fare. Dopo si può parlare ore di matchup, tattica, accorgimenti, comprimari ecc... Ma alla fine in una sfida equilibrata i grandi perdenti di Dallas nei momenti decisivi hanno giocato da campioni, mentre i campioni di Miami hanno giocato da perdenti o comunque non da campioni, tanto più in gara 5 e gara 6 dove, oltre a non essere risultati decisivi nei finali, con lo scadere del cronometro hanno completamente mollato.
La prossima stagione gli Heat torneranno più forti che mai, ma questo non gli garantisce l'anello (vero Kobe?) perché ogni stagione fa storia a se e la storia dell'ultima parla di un'incredibile opportunità perduta di arrivare al titolo, in un anno di grandi cambiamenti che avevano aperto uno spiraglio insperato per la vittoria finale. Anch'io ero partito in modalità "prevenuto" verso i Mavs (e c'erano tutte le ragioni per farlo), poi la vittoria contro Portland mi ha fatto riconsiderare questa ipotesi che è stata completamente cambiata dopo gara 1 con LA: fino ad allora avevo sempre dato i Mavs perdenti, da li in poi ho azzeccato ogni loro pronostico fino alla fine perché era evidente sul parquet che stessero giocando da campioni, meglio di chiunque altro. Detto questo le critiche agli Heat ci stanno tutte perché una volta arrivati quasi sull'Olimpo hanno perso una serie che avrebbero potuto vincere (anche se per me non erano favoriti) e i discorsi di impossibilità di titolo fatti ad inizio anno e quelli sul futuro comunque roseo sentiti dopo il verdetto del vincitore vanno presi e messi momentaneamente da parte quando si analizza quanto successo alle Finals. Su Buffa spezzo una lancia a favore: neanch'io in linea di principio pensavo che Miami potesse vincere contro Boston perché "non vedo come Miami possa vincere quattro partite contro [la difesa di] Boston" e lo penso ancora nonostante i fatti siano andati in modo contrario. Mi spiego meglio: lo stesso Buffa aveva aggiunto delle condizioni che avrebbero potuto modificare l'esito e per quanto mi riguarda io stesso nutrivo dei seri dubbi e la differenza per me risedeva non tanto nel potenziale di Miami (senza nulla togliere alla meritata vittoria Heat), quanto in quello dei Celtics: SE Boston era la stessa di inizio stagione (sopratutto Rondo) non ce n'era per nessuno fino alle Finals; SE invece erano quelli visti ultimamente nel finale di stagione (il che per altro era la cosa più probabile, sopratutto visto quel Rondo penoso modello primavera/estate) la sconfitta era scritta e cosi è stato. La percezione sbagliata di molti è stata causata principalmente dalla scorsa stagione verde, in cui il cattivo finale era stato una "scelta" e la risalita propiziata dal risveglio di Sheed; quest'anno la "crisi" non era pilotata e mancava quel giocatore in grado di fare la differenza, anzi, si aggiungevano i problemi causati dalle trade. Da questo punto di vista mi sento di giustificare parzialmente Buffa perché tutto si giocava sul fatto che i Celtics fossero quelli di inizio o fine stagione, nulla comunque toglie che (pur con tutte le attenuanti del caso) abbia preso una cantonata colossale!
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