| Vikings11 |
| | Ci sono, giusto stamane mi stavo chiedendo se fosse il caso di aprire codesto topic anche in questa baraccopoli provvisoria dove siamo stati costretti a trasferirci... ....ebbene, in mia assenza vedo che non sono mancate le news, la cosa mi fa piacere, mi fa sentire meno rancoroso e meno barbone del solito... Comunque, come dice Nick, sembra che Morattolo non dovrebbe essere più "richiesto" in aula, anche se di certo non c'è ancora nulla, mentre invece, questo è certo, domani sarà portato alla conoscenza del giudice un nuovo documento che aiuterà a capire ancora di più come le indagini siano state decisamente prevenute... Il documento in questione è la notifica di indagine inviata a De Santis ed ha una certa importanza in sede processuale. Sull'arbitro romano infatti, se ricordate, Auricchio aveva sostenuto una tesi di sdoganamento dalla cupola per un certo periodo, secondo lui successivo proprio a questa notifica ricevuta dal De Santis, con susseguente ritorno prima della fine del campionato, quando arbitra l'incriminatissima Lecce-Parma. Durante il controinterrogatorio difensivo Auricchio posiziona nel tempo questo sdoganamento subito dopo gennaio 2005, precisamente nei mesi di febbraio, marzo e aprile, quando, a detta sua, si prodiga in arbitraggi sfavorevoli alla Juve e alla cupola in generale. Ebbene, il documento in questione, la notifica di indagine in corso, sarebbe invece di Giugno 2005, a campionato finito, quindi decisamente lontano dalla tesi di sdoganamento e ridoganamento sostenuta da inquirenti e PM. Altri due colpettini all'accusa sono stati poi dati da due intercettazioni rinvenute nei giorni scorsi dai legali di Moggi. La prima riguarda Collina e Pairetto dopo la partita tra Inter e Juve finita 2-2.... CITAZIONE Uno degli aspetti che più dovrebbe far riflettere è come due telefonate pressochè identiche abbiano ricevuto e ricevano tuttora mediaticamente un risalto e una visibilità completamente differente. La partita cui mi riferisco è Inter-Juventus 2-2 del 28 novembre 2004. L’avevamo già analizzata, tra l’indifferenza generale, il 5 giugno scorso, in una serie di telefonate estive importanti e – a torto – poco pubblicizzate. Vi invito a leggere l’articolo, e a confrontare le parole di Rosetti (che non è svizzero nè moggiano, per la cronaca), non avendo mai arbitrato la Juventus in vita sua (essendo di Torino), con quelle di Collina, che praticamente ribadisce semplicemente lo stesso concetto. Il match, lo ricordo, è quello in cui Facchetti che chiede a Mazzei “il numero 1″ degli arbitri Collina (cercando anche di truccare il sorteggio pur di averlo), e lo richiede a Bergamo il giorno dopo. Ed è anche la partita in cui Carraro si raccomanda telefonicamente con Bergamo che l’arbitro, Rodomonti, non faccia assolutamente errori pro-Juventus, perchè non essendo Collina, sarebbe stato politicamente ingestibile. Rosetti: Gigi, hai visto la partita domenica sera, è rosso quello? Pairetto: E’ rosso netto, non si discute nemmeno. Io e Paolo abbiamo fatto una bella discussione su questo… Perché era giallo Rosetti: Ma cosa c’è da discutere? Pairetto: Io gli dicevo, “Paolo, è rosso…”. Mi ha chiamato ieri mattina per dirmi “l’ho rivisto, hai ragione tu” Rosetti: No, perché se no… Pairetto: Pensare che Moratti si è anche lamentato… E’ un rigore ridicolo Rosetti: Appunto, ma ridicolo sul serio. La cosa incredibile è che tutti i commenti dicevano che era giallo, che aveva fatto bene Pairetto: Questo è pazzesco, come non capiscono un c… di regolamento… Però ha arbitrato bene… Rosetti: Molto, molto… Pairetto: A prescindere dall’episodio che, a volte può non essere facile dal campo, l’emotività, hai già un rigore. Però questo va via… Quando va via così puoi solo dire rosso… Mai, mai nella vita. Però ha fatto una dellemigliori partite della sua vita Rosetti: E’ vero, sono d’accordo Per rileggere la cronaca del match di La Repubblica, guardare un video tratto da Sky dell’episodio in questione e leggere i commenti di allora, potete cliccare qui. E’ importante farlo anche con riguardo alla situazione di Rodomonti, uno delle vittime “vere” di Calciopoli (altro che gli Onesti..), la cui vita da allora è distrutta. Ora confrontate il tutto con la “nuova” intercettazione pubblicata in testo da Tuttosport. Collina: Buongiorno Gigi Pairetto: Ciao Gigio, come va? Collina: Bene grazie, e tu? Pairetto: Benissimo, grazie… Collina: Ieri sera mi sembra… mi sembra bene. Pairetto: Sì, volevo solo chiederrti un parere tecnico Collina: Rosso! Pairetto: Bon! Finita.. Collina: Secondo me rosso al cento per cento, cioè non… Pairetto: No, no, va bene così Collina: Tu come la vedi? Pairetto: Uguale! Uguale! No, perché ho parlato con Paolo e lui diceva: il giallo andava benissimo, ma io gli ho detto no, assolutamente. Collina: No, no era da rosso. Pairetto: Paolo dice: lui la sposta a sinistra… Collina: Sì, la sposta ma di due metri Pairetto: Poi molle, molle, questo qui la prende e se questo non lo tirà giù gli altri non si mettono davanti, eh? Collina: Ma se poi si mettono davanti, se ne mette davanti uno che è Ze Maria, che è il primo che c’è, perché Zanetti è largo. Allora… Pairetto: Ma guarda che non ci arriva… Collina: Sì, ma se ci riesce si mette davanti a cinque metri, cioè non è che lo possa contrastare. Ha valenza per chiuderlo se lui riesce a contrastarlo e arrivare primo sul pallone. Ze Maria è a cinque metri, quello che può fare Zalayeta è prendere il pallone con il sinistro e girare verso la porta a questo punto si trova Ze Maria a cinque metri. Allora facciamo lo stesso caso in cui in un’azione del genere ci sia Zalayeta di fronte a Toldo a cinque metri e venga messo a terra: è chiara occasione da gol. Amaggior ragione se a cinque metri anziché avere un portiere hai un difensore. Perché: Ze Maria come lo contrasta? Senza mani… Pairetto: No, no infatti… E’ chiaro. Collina: Poi fra l’altro, lui il contrasto lo subisce in una posizione molto centrale, lui allarga un po’ a sinistra, ma allarga di due metri, se uno fa il fermo immagine, io ho cercato di fare il fermo immagine mentalmente del momento in cui avviene il fallo: il pallone è a due metri da Zalayeta, lento, molle come dicevi tu, lui è in una posizione in cui assolutamente con il sinistro lo chiude. Pairetto: No, hai perfettamente ragione tu. Poi parliamo di un giocatore di serie A: non fa gol uno su mille da quella posizione. Io volevo un parere, un conforto, non voglio essere quello che… Collina: Io guardavo la partita con Gianna e appena ho visto l’azione ho detto: questo è rosso. Poi ho visto giallo, dico: forse ha preso una decisione più politica, meno dura. Pairetto: Io ho pensato, magari ha visto una chiusura non perfetta, un po’ larga… poi l’ho rivisto e… Collina: Però era rosso pieno. Poi non so se tu hai visto le altre trasmissioni di commento, fortunamente tra virgolette, perché per fortuna non c’è nessuna polemica su nessun giornale stamattiba, dicevo fortunamente tra virgolette perché fa pensare una cosa del genere perché anche l’interpretazione di gente che dovrebbe capirne di calcio e di arbitraggio, come Agnolin, hanno detto che è assolutamente giallo. Tutti hanno detto che è assolutamente giallo, solamente quello di Controcampo Dotto Pairetto: Che è quello che ne capisce di più, mi sembra Collina: Solo lui ha detto si può discutere tra rosso e giallo, forse è un arancione. Cesari ha detto: no, per me è giallo… Pairetto: Con cazzo che è giallo Collina: Però, tutto sommato, da un punto di vista egoistico nostro meglio, credo. Pairetto: Ma noi non possiamo… Collina: No, no… da un punto di vista scolastico ed educativo è rosso al 100% Pairetto: Eh, ma bisogna che lo sappia anche la gente, non è che si possa dire: va bene giallo Collina: No, no… Questo è sicuro. Pairetto: Con tutto ciò senza avere nulla da ridire sull’arbitraggio di Pasquale che è stato al di là di ogni aspettativa secondo me Collina: anche secondo me ha arbitrato molto bene Pairetto: Perché anche quel rigore che voleva l’Inter… Collina: Ma sì, ma dai… vabbè. Poi se uno lo guarda televisamente, Thuram salta in modo scomposta… Attaccarsi a quello è attaccarsi a niente. Quell’altro, invece, è una decisione che sul campo è difficile prendere, ma per me è rosso [...] Collina: Se tu avessi dato rosso la partita era finita, invece dai giallo, permetti di giocare undici contro undici e finisce 2-2. Fortunatamente ieri sera non ho sentito polemiche, né da Capello né da Moggi Pairetto: Anche perché avevano la partita in mano e se la sono mangiata. Purtroppo, tocca dare ragione a Carraro. Collina era Collina, ed è ancora oggi Collina. Se una cosa la dice lui, è “diversa”. Meno male perciò che l’ha detta anche lui, allora. Siamo salvi. www.uccellinodidelpiero.comLa seconda invece riguarda Paparesta dopo la famigerata Reggina-Juventus e l'altrettanto famigerato sequestro, fasullo, di persona, dove evidenzia di non aver subito minacce particolari, ma di aver denotato un comportamento classico nelle tensioni post partita, insomma nulla da segnalare.... CITAZIONE "Ma non c'è nulla di offensivo, più che altro uno sfogo", lo disse Paparesta, loro lo ascoltarono. Alla vicenda del dopo Reggina-Juventus Auricchio, nell'informativa dell'aprile 2005 dedica tante pagine, tanti aggettivi roboanti, e riporta la telefonata tra Lanese e l'osservatore Ingargiola in più punti. Come ha fatto rilevare l'avvocato Prioreschi in aula, in base a quello che scrive Auricchio sull'informativa, relativamente a questo caso, e dopo il clamore dei media che parlarono per giorni del "Paparesta sequestrato", la Procura di Reggio Calabria aprì un'indagine per sequestro di persona, poi archiviata perché "il fatto non sussiste". Ma Auricchio ed i suoi uomini ascoltarono al telefono solo la telefonata tra Lanese ed Ingargiola? Poterono basare la ricostruzione dell'accaduto, sul quale poi avrebbero dovuto fare accertamenti, solo sulla versione di Ingargiola? Fino a ieri pensavamo che fosse andata così, mentre ora scopriamo che chi indagava, quella stessa sera alle 23.45, ascoltò anche una telefonata tra Paparesta e Pairetto, nella quale la versione dei fatti è diversa. Paparesta conferma al designatore che Moggi e Giraudo "Si son messi a gridare nello spogliatoio un po'...", ma dice che ad Ingargiola, che lo lo invitava a riportare l'accaduto nel rapporto, ha risposto: "Ma vabbè, ma non è che è nulla di... Ma guarda che succede... la tensione". E Paparesta dice ancora: "Diceva 'Ma come, scrivete!', gli ho detto 'Ma non c'è nulla di offensivo, più che altro uno sfogo'...". Per Paparesta non era accaduto niente di sconvolgente, niente che non accada molto spesso e che molto spesso non viene refertato. I giornalisti sportivi lo sanno bene cosa accade e cosa si sente negli spogliatoi, sotto la tensione della partita appena finita. Chi si scandalizzava nel 2006 è mai entrato in uno spogliatoio per fare le interviste? Non ha mai visto o sentito dei dirigenti danneggiati lamentarsi? Hanno controllato se dopo ogni arbitro ha refertato?
Ma quello che sconcerta davvero è perché Auricchio scelga di dare grandissima evidenza alle parole di Ingargiola e nessuna a quelle del protagonista del fatto, Paparesta. "NON RILEVANTE". Ma come si fa a considerare tale questa telefonata? E l'art. 358 del codice di procedura penale? Articolo che recita: "Il pubblico ministero compie ogni attività necessaria ai fini indicati nell'articolo 326 e svolge altresì accertamenti su fatti e circostanze a favore della persona sottoposta alle indagini". Qui non c'era neanche da spremersi troppo per cercare le prove a discolpa, erano ascoltate quasi in contemporanea a quelle che, invece, sono state evidenziate per provare l'accusa. Auricchio informò i pm di questa telefonata? I nostri dubbi sul metodo investigativo adottato da Auricchio, che stiamo esaminando in un dossier, sono confortati dal parere del carabiniere Francesco Zampa, che ha scritto un libro e, intervistato da Tuttosport, ha detto a proposito del lavoro investigativo dei suoi colleghi di Via In Selci: "Quel rapporto parte in modo anomalo, ovvero inizia con le conclusioni che dovrebbero stare alla fine. [...] In un’indagine, dice pure Conan Doyle, bisogna prima elencare i fatti, poi trarre le conclusioni. Qui la prima cosa è stata quella di trarre le conclusioni senza tante prove". Immaginate sempre se Moggi non avesse avuto la disponibilità economica per acquisire tutte le 170 mila telefonate e pagare un pool per trovare quelle utili alla difesa. Passiamo subito a farvi ascoltare la telefonata ritrovata da Nicola Penta e dall'ingegner Porta, consulenti del collegio di difesa di Luciano Moggi. Anche in questa telefonata, come era accaduto in quelle di Racalbuto dopo Roma-Juventus, ascoltiamo un arbitro dispiaciuto per gli errori.
Paparesta-Pairetto, 6 novembre 2004, ore 23.45, dopo Reggina-Juventus.
Pairetto: Pronto? Paparesta: Gigi? Pairetto: Ciao, Gianluca. Paparesta: Ciao. Eh... è successo... Pairetto: E' successo un po' di tutto. Paparesta: Tutto, tutto, tutto. Pairetto: Porca troia... Paparesta: Io sto proprio... Pairetto: Porca puttana, guarda... Paparesta: Questi cazzo non hanno mai vinto... e proprio oggi vanno a vincere. Pairetto: No, ma sai, adesso, a parte che quello, combinazione, quello ci sta: sai, nella vita tutto ci sta, ma, combinazione... il mani.. il mani... si è visto... Paparesta: No, no, non ho visto. Pairetto: E' netto eh. Paparesta: Non ho capito nemmeno dov'è successo perché... Pairetto: Sai quando Emerson ha tirato in porta col tiro che ha respinto Soviero, no? Paparesta: A inizio? A metà? Quando è stato? Pairetto: Nel primo tempo, nel primo tempo ancora, già sul 2 a 1, quindi, non so, poteva essere il 30'... il 35'... 40'... adesso non... non mi ricordo... Proprio verso... un cross diciamo dalla parte dei distinti verso la parte tribuna, e questa palla che scende e il giocatore della Reggina allarga nettamente il braccio davanti a Camoranesi, e praticamente ferma la palla, gliela blocca, la palla comunque viene giocata, va Emerson che tira... e Soviero respinge. Paparesta: Ma era volontario, sì? Pairetto: Sì, sì, sì. Guarda... rigore... non ci sono... Paparesta: Ripeto, si veda che io non potevo vedere... perché non avevo... Pairetto: Perché tu sei spostato dall'altra parte. Paparesta: Io sono al vertice dall'altra parte.. Pairetto: Rigore.. rigore.. Paparesta: (non si capisce bene, ma dovrebbe riferirsi a Copelli) dice che per lui non c'era volontarietà. Io alla fine del primo tempo, quando son rientrato, son venuto quelli della Juve, Tacchinardi, mi dice: 'Tu non lo potevi vedere ma era un rigore netto'. 'Ma a chi?' Io pensavo che... siccome non c'erano state proteste... 'Ma quando?', 'C'era stato un fallo di mano, l'assistente l'ha visto ma tu non lo potevi vedere'. E' finita lì. Poi, poi è successo quell'altro episodio del goal, alla fine... Pairetto: Il goal di Ibrahimovic, che, secondo me, ci poteva stare perché... no, ma non tanto sul primo, sul secondo direi, perché tu credo fischi il secondo. Paparesta: Sì, ma io ho fischiato prima, ho fischiato pure prima che quello tira e fa goal. Pairetto: Sì, sul secondo. Paparesta: Quando cade Diana. Pairetto: No, non Diana... lì... De Rosa. Paparesta: De Rosa, De Rosa. Pairetto: Sull'ultimo Pisacr.... Di Mauro... Paparesta: Di Mauro. Pairetto: Di Mauro annulla per mani o per fuorigioco? Paparesta: No, lui mi ha detto: 'Guarda, mani e fuorigioco, ma è fallo di mano ma ci sta pure il fuorigioco'. Io ho preso tempo, ho detto: 'Oh, sei sicuro?'... perché lì stava succedendo un casino... 'Nello, fammi...', 'Mi sembra che sta pure il mani, fuorigioco e sta pure il mani, mi sembra...'. Ho detto: 'Guarda, devi essere certo...'. Pairetto: Però è andato su in ritardo da matti, eh, cazzo.... cazzo... Paparesta: Ho detto: 'Devi essere certo, devi essere certo'. Allora io poi cercavo di allontanare gli altri, sempre per fargli prendere tempo, lui mi ha chiamato, mi ha detto: 'Gianluca, annullalo perché è fallo, non possiamo dare questo goal, fallo ed è fuorigioco'. Pairetto: Cazzo, ha detto anche fuorigioco, lui... Paparesta: Fallo e c'è fuorigioco. Pairetto: Perché io avevo avuto l'impressione che lui... è andato su talmente tardi... Paparesta: Non so se hai visto, io sono sembrato molto restio ad annullarlo... Pairetto: Infatti... Paparesta: Gli ho dato il tempo... Pairetto: Io ero convinto che lui avesse segnalato il fallo di mano.. Paparesta: No, no. Pairetto: Infatti. Paparesta: Lui ha detto... ha detto.. ha detto... 'Fuorigioco ma fallo di mano... fuorigioco ma anche fallo di mano', ha detto, 'stai tranquillo, fuorigioco e fallo di mano'. Tanto è vero che poi c'era chi diceva 'Fallo di mano', chi diceva che l'aveva preso con la mano, chi diceva 'No, è fuorigioco'; a quel punto non ci capivo più niente, un ambaradan, io ho temporeggiato perché ho detto: 'Pensaci, sii certo'. Poi mi ha richiamato: 'Gianluca, io sono certo, devi annullare'. A quel punto... Pairetto: Sì, sì. Perché tu ... è chiaro... se non c'è fuorigioco, tu lo dai... Paparesta: No, non lo do. Perché ce l'ho più di fronte io, ce l'ho più di fronte io, questo l'ha presa con l'omero, il braccio attaccato alla spalla, il braccio attaccato alla spalla... Pairetto: Ma mi sembra, lo prende... Paparesta: Per questo io ho detto: 'Ma sei sicuro?'. E lui mi ha detto: 'Guarda, è fuorigioco ed è fallo di mano'. A quel punto... Fuorigioco... Fuorigioco: io ho avuto la sensazione perché c'è stata la spizzata lì... Pairetto: Di Olivera. Paparesta: Dell'altro di colore lì. Perché io ho visto la testa di uno di colore che saltava e poi la palla andava là. Però io avevo dato il goal. Pairetto: Sì, sì, sì, lo so, ho visto che tu avevi fatto 'centrocampo', Paparesta: Ma guarda, una situazione... Pairetto: Ma perché sai, se lui l'ha annullato per il fuorigioco, eh, ci sta... Paparesta: Poi si son messi a gridare, alla fine, nello spogliatoio con i commissari... poi alla fine si son messi a gridare nello spogliatoio un po'... e stava il commissario... Pairetto: Ah sì?! Paparesta: E questo dice: 'Ma voi perché non scrivete?'. Ho detto 'Ma vabbè, ma non è che è nulla di...', dice 'Ma come...', e ho detto 'Ma guarda che succede... la tensione'. Pairetto: Sì, sì, sì, sì. Paparesta: Poi ci parliamo... Comunque... tutto... la tensione... però voglio dire... sono tutte comprensibili, non c'è nulla da scrivere, quindi non ho proprio scritto nulla. Pairetto: Sì, poi se non si superano... Paparesta: No, si superano così, ecco... Pairetto: ... un insulto ... Paparesta: Diceva 'Ma come, scrivete!', gli ho detto 'Ma non c'è nulla di offensivo, più che altro uno sfogo'. Pairetto: Sì, uno sfogo, sì sì sì, certo, certo. Paparesta: Niente di particolare, vabbè comunque... Per questo non ci son problemi, il problema è solo che domani... una sfiga incredibile... orca... questa non ci voleva proprio, questa serie di episodi... Pairetto: Sì sì, lo so, lo so. Vabbè, oh, adesso dai lasciam passare... Pronto?! Pronto? ....continua qui.... [URL=http://][http://www.ju29ro.com/farsopoli/2450-paparesta-discolpa-moggi-e-giraudo-qirrilevanteq-anche-questa.html/URL] Ulteriori scossoni all'accusa da queste altre tre intercettazioni appena pubblicate, tutte provenienti dai CD di Pairetto, che avevano problemi ad aprire e che, a quanto pare, ora hanno aperto... CITAZIONE Minchia signor tenente", cantava Giorgio Faletti. Non ne sono "sfuggite" poche, sono davvero troppe le telefonate a discolpa che sono state giudicate irrilevanti. Ogni giorno il lavoro di immersione di Penta e dell'ingegner Porta nel mare delle telefonate "scartate" porta a galla nuove telefonate giudicate "non rilevanti" che, invece, danno una luce diversa alla storia, e sono a discolpa degli imputati. Oggi parliamo di ben tre telefonate inedite ritrovate e, secondo noi, "rilevanti" per le difese. Durante l'ultima udienza del 1° ottobre, c'è stato un momento nel quale l'avvocato Gallinelli ha dovuto chiedere a Collina: "Quali sono le modalità per qualificare un campo come impraticabile?", perché al suo cliente Massimo De Santis imputano, a proposito di Lecce-Juventus del 2004, anche di aver fatto disputare la partita su un campo impraticabile per favorire la Juventus. Collina, un vero super esperto di calcio in piscina dopo quella famosa Perugia-Juventus, ha chiarito che "In concreto dipende dal tipo di condizione, se c'è acqua, che ci siano le condizioni per disputare la gara", aggiungendo che il pallone bisogna farlo rimbalzare "ma anche farlo correre". Ricordiamo Perugia e preferiamo tacere. Auricchio nell'informativa del novembre 2005 riempie la pagina 36 incollando una lunga serie di articoli e lamentele prese dal sito del Lecce. In uno dei tanti articoli, però, c'è anche Cassetti che, onestamente, dice: "Il campo pesante non ci ha certo agevolato, ma è corretto dire che non ha favorito neanche loro che pure sono tecnicamente al di sopra". Zeman anche in aula ha dovuto ammettere che si era giocato su campi peggiori di quello. Era giusto imputare a De Santis responsabilità sul campo impraticabile? Auricchio e i suoi uomini avevano potuto ascoltare almeno due telefonate dalle quali emergeva chiaramente che De Santis, almeno sulla questione dell'impraticabilità, non aveva nessuna intenzione di favorire qualcuno: "faccio decidere a loro", dice De Santis; e Paolo Bergamo, "sodale del boss Moggi", non gli suggerisce di favorire la Juventus nella decisione, ma gli dice "Trova l'accordo, il consenso, in maniera che non ci siano...". Proteste. Ma quelle ci sono sempre state e sempre ci saranno dopo le sconfitte, e contro la Juve sono una costante anche dopo partite da 4-0. Identico il tono ed il contenuto della telefonata che l'arbitro fa a Pairetto appena arriva allo stadio e verifica il campo di gioco. L'avvocato Gallinelli non aveva queste telefonate il 1° ottobre. Bergamo-De Santis, 14 novembre 2004, ore 13.00, prima di Lecce-Juventus. De Santis: Paolooo... Bergamo: Massimooo. De Santis: Ti stavo per chiamare io, pensa. Bergamo: Eh ma io gioco sempre in anticipo. De Santis: Eh lo so. Bergamo: Come è il tempo giù? De Santis: Ma guarda, piove a tratti. Stamattina mi hanno chiamato i dirigenti del Lecce, alle 10 e mezza e mi hanno detto: "Guarda Massimo, ti devo avvertire che per quanto riguarda gli spogliatoi sono stati sistemati, aspirata l'acqua durante tutta la notte. Alle 10 e mezza il campo stava bene, meglio del solito". Adesso a tratti piove, però, fa caldo, farà 18, 19 gradi. Bergamo: Porca miseria... cosa... lì, il vento che arriva qui dal nord, lì è diventato scirocco, allora... De Santis: Qui è diventato scirocco in effetti, e qui adesso bisognerà vedere... tanto noi stiamo partendo adesso dall'albergo così all'una ed un quarto sto lì, poi Paolo, tanto alla fine, più che decido io faccio decidere loro, eh... Bergamo: Beh certo, certo... trova l'accordo, il consenso, in maniera che non ci siano... De Santis: No, no, tanto da quello che ho capito, che ho percepito, siccome tanto non hanno volontà di giocarla domani, poi non ci sono nemmeno i tempi per recuperarla in tempi brevi, non so se loro vogliono provare a cominciare e poi si vede. Comunque tanto io faccio che mi metto lì, prendo tutti quanti, faccio decidere loro. Bergamo: Uhmm... tieni attaccato, io tanto seguo la televisione se c'è qualcosa a volte. De Santis: Paolo, io come sto allo stadio, come arrivo, ti chiamo. Bergamo: Oppure, se ti torna più comodo, fai stare attaccato Alessandro, vedi te... se sei te libero è meglio. De Santis: No, no, tanto come arrivo allo stadio io ti chiamo io, così ti do la prima immagine, l'impressione che ho come sono arrivato, tanto io all'una e venti sto allo stadio. Ti chiamo a casa o sul telefonino? Bergamo: No, io sono in casa, quindi, fa come vuoi. In casa è meglio, prendo meglio. De Santis: Sì. sì, ti chiamo a casa allora. Ok, a tra poco. Bergamo: Comunque in bocca al lupo. De Santis: Crepi Paolo, ciao. De Santis-Pairetto, 14 novembre 2004, ore 13.42, prima di Lecce-Juventus. Pairetto: Pronto? De Santis: Gigiii, Massimo. Senti, sto sul campo eh, sì, comunque, meglio di come dicevano... Pairetto: Si gioca, sì? De Santis: Sì, sì, sì, giochiamo, sì sì, giochiamo, non ti preoccupare. Pairetto: Bene, bene. De Santis: No, no, poi non sta piovendo, fa pure caldo, quindi manca un'ora ed un quarto. Pairetto: Sta piovendo ancora? De Santis: No, ancora no, sto sul campo e non piove. Pairetto: Bene, bene, bene, meno male. De Santis: C'è una fascia lì che è un po' un problema, vorrà dire che come me li trovo che vanno uno contro uno, come si toccano fischio e li faccio ripartire... del resto il campo è praticabilissimo. Pairetto: Sì? Bene, bene, bene, questo è l'importante, perfetto. De Santis: Poi l'hanno detto pure Antonio e Luciano, quindi, se lo dicono loro che so' pratici (l'arbitro ride riferendosi alla partita disputata nella piscina di Perugia, arbitro Collina, ndr). Pairetto: (anche lui ride alla battuta) No, no, comunque tutto a posto. De Santis: Stai tranquillo, Ok Pairetto: Molto bene, son contento che sia tutto Ok. De Santis: Sì, sì, ci sentiamo dopo allora. Pairetto: D'accordo Massimo, in bocca al lupo. De Santis: Crepi, ciao. Ed ora veniamo alle griglie. Quante sciocchezze son state scritte sulla difficoltà di intuire le griglie. Le intuiva quasi sempre Pesciaroli sul Corriere dello Sport, ma questo non lo ha mai evidenziato nessuno. Per dimostrare come, invece, le griglie fossero a volte quasi a scelta obbligata e facili da intuire per chi aveva un minimo di cognizione sulla materia arbitrale e sulle griglie, ora le difese avranno una nuova prova da esibire, anche questa considerata "non rilevante" dagli investigatori. Perché? Se l'avessero evidenziata qualcosa sarebbe cambiato. E' una telefonata nella quale una giornalista dell'ANSA si confronta con Pairetto ed indovina la griglia di quattro arbitri della 16a giornata di andata del campionato. Il sorteggio si effettuerà il giorno seguente, 17 dicembre 2004 a Coverciano, e la griglia A sarà composta da: Collina (Inter-Brescia), Bertini (Juve-Milan), Paparesta (Siena-Livorno), Rosetti (Bologna-Reggina).
La giornalista ANSA, il giorno prima, aveva previsto: Collina, Bertini, Rosetti, ed uno tra Paparesta e Trefoloni. Gianni Bondini, sulla Gazzetta del 17 dicembre 2004, ipotizzava Collina, Bertini, Paparesta e Trefoloni.Giornalista ANSA-Pairetto, 16 dicembre 2004, ore 19.23, il giorno prima del sorteggio. Pairetto: Pronto? Giornalista: Gigi sono Alessandra R. dell'Ansa. Pairetto: Ciao. Giornalista: Scusami se ti disturbo, solo una cosa al volo, sto scrivendo un pezzo, senza ovviamente citare niente, siccome sto scrivendo di domani, delle griglie, se mi dai una mano. So che sarà una griglia ristretta, però per non scrivere proprio ... (incomprensibile) mi uccide (ride). Pairetto: Non l'abbiamo ancora preparata, stavamo proprio adesso mettendoci al tavolo. Giornalista: Ma che posso mettere io, che Collina ci sarà sicuramente? Pairetto: Sì, sì. Giornalista: Ma potrebbe essere, io guarda te lo dico così e mi dici se può essere, se più o meno può andare, magari Rosetti che è precluso per... e l'altro una scelta tra Trefoloni e... Pairetto: No, adesso non sappiamo ancora... Giornalista: Ma sarà a tre o a quattro? Pairetto: Probabilmente a quattro, credo... Giornalista: Uhm... a quattro eh... Pairetto: Però adesso stiamo appunto valutando i nomi. Giornalista: Trefoloni e Paparesta ci possono essere entrambi? Pairetto: No. Giornalista: No, eh... Pairetto: O l'uno o l'altro. Giornalista: O uno o l'altro, e l'altro dovrebbe essere Bertini? Pairetto: Ecco. Giornalista: Va bene, ti ringrazio Gigi, ciao. Pairetto: Ciao. E non è ancora finita, perché la sensazione è che, continuando a scandagliare bene i fondali, altre telefonate interessanti, e rilevanti per esercitare il diritto di difesa, possano "emergere". www.Ju29ro.comL'ultima, quella sulla griglia, è sconcertante per quanto somigli a quella famosa di Moggi...
| | |
| |
|