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Message In A Bottle, Il topic dei messaggi in bottiglia.

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Toni Monroe
view post Posted on 18/10/2010, 06:31 by: Toni Monroe




Ore 7 e 20 circa, la corsa anomala.

Un sabato mattina come tanti altri, in poco tempo, si trasforma in un sabato surreale. Il capannello dei viaggiatori abituali sta alla fermata e ci mette un po' a realizzare che c'è qualcosa che non va. Inizialmente la routine è la consueta dei sabati lavorativi: ritmi più blandi, volti, tutto sommato, distesi e chiacchiere d'attesa. Poi ci si rende conto che l'orario è passato ed è qualcosa che percepisci prima ancora di guardar l'orologio; la domanda di una mia compagna di viaggio "Ma che ore sono?" mi porta prima a guardar l'ora per risponderle e poi mi apre una finestra sulla realtà che s'era accucciata, paziente, vicino a noi: non è passato nessun bus, non solo il nostro è in ritardo, non ce ne sono proprio.. Cazzo, uno sciopero nascosto, come lo definisce una nostra compagna di viaggio. Non l'hanno nascosto tanto bene, ormai si capisce che è così. Il mio primo pensiero è: meglio qui e ora, che ancora posso tornare a casa, che quando esco da lavoro, che poi mi tocca farmi qualche km a piedi per andare a prendere altri mezzi (l'ultima volta che successe uscii da lavoro alle sei ed arrivai a casa alle nove meno venti..) ma la compagna dello sciopero nascosto ci ricorda che potrebbe essere uno sciopero a oltranza e magari anche lunedì non vanno..
Pensiamo a ora. La compagna del "Ma che ore sono?" deve andarci per forza a lavoro e chiama il marito per farsi portare in macchina, vogliamo un passaggio? (per il ritorno, valuta ciascuno, ci arrangeremo) Ok, grazie. Due sudamericani, due italiani e un filippino.. ci siamo, possiamo andare. Abbiamo preso freddo e caldo, per anni, sugli stessi bus scassati; siamo stati dimenticati da questa compagnia di bus infame in paesini a più di 30 km da casa, ne abbiamo passate tante assieme che anche se nei giorni "normali" ci si limita al saluto assonnato basta un qualunque tipo di "emergenza" per far scattare la solidarietà. Perché la solidarietà è anche questa, delle piccole cose, mica solo quella di momenti estremi. In questo paese così pieno di malcostume e atteggiamenti discutibili da parte di indigeni e stranieri ci sono anche macchinate miste dove una sudamericana (il secondo sudamericano era il marito che ci portava a lavoro) un filippino e due italiani -peraltro terroni, diciamolo- fanno quello che possono per andare a lavorare. Parliamone. E parliamo anche dei ragazzi dell'est che si son andati a prendere un bus che li avrebbe lasciati a 5-6 km dal posto di lavoro. Queste cose nei tg non ve le raccontano mica. L'urgenza di garantire la sicurezza lo sconsiglia. Poi la gente che deve votare va in confusione se gli dici che ci sono anche stranieri così..

Si può dire "Ma vaffanculo.."?
 
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50 replies since 8/10/2010, 19:50   629 views
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