Toni Monroe |
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| (Ore 7 e 20 circa)
L'arrivo alla fermata è uno dei soliti, nonostante solo il giorno prima ci sia stato un piccolo intoppo che ha fatto diventare opzione unica la corsa dopo, causa ritardi vari che han fatto andar via la corsa prima senza di me. Spero che le cose siano andate via lisce ai miei compagni di viaggio abituali. Potrei chiederlo, stamattina. Arrivo con la stessa musica (e lo stesso sonno) di sempre; vedo le stesse facce ed è comunque qualcosa di rassicurante. Ma ad un certo momento mi imbatto in uno sguardo che nasce incerto per poi divenire di gioia, una volta che ci siamo riconosciuti, e chi avesse osservato la scena avrebbe visto due volti -che immagino diversi per tante cose eppure somiglianti nei sorrisi- farsi incontro e abbracciarsi. L'amico del nordafrica! "Ciao! Come stiamo? Cos'è successo da noi nel periodo della cassa integrazione? Come vanno le cose adesso?" Doveva venire in città ed ha pensato di venirmi a trovare.
Appuntamenti pendolari: dove trovarmi se non alla fermata del bus? E non abbiamo avuto il tempo che avremmo voluto, il tempo che dovremo trovare, per parlare meglio e più diffusamente. Di noi, delle nostre famiglie, del mondo.. E mi ricordo che è davvero una gran fortuna incontrare qualcuno con cui si parla volentieri, avere una buona conversazione. Noi le abbiamo sempre avute. Io son animale selettivo e non è facile, per quanto sia anche disponibile, riuscire ad occupare un posto accanto al mio ed avermi davvero a fianco. Oggi, e da diverso tempo, quel posto a fianco al mio è quasi sempre vuoto. Anche quando, in effetti, ci sta seduto qualcuno. Sarà una buona giornata? Forse sì, forse no.. ma, dopo tutto, che importanza ha?
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