CITAZIONE (alessio14 @ 24/10/2010, 15:55)
Guarda...
1) Il 75% del prezzo delle sigarette è determinato da tasse. Posto che queste non possono diminuire per i motivi che sopra hai elencato anche tu ("questi prodotti non sono generi di prima necessità, sia a causa dei costi che un genere come la sigaretta produce per la società", abbiamo un 25% che potrebbe essere soggetto alle regole del mercato. Se le tasse aumentano di continuo, secondo te una diminuzione dei fumatori, anche massiccia, può influire sul prezzo finale delle sigarette?
2) Ci sono delle direttive dell'Unione Europea che fissano anche dei prezzi minimi, tra le altre cose.
Senza offesa, ma sembri un ragazzino che ha appena studiato le curve di domanda e di offerta e non vede l'ora di infilarle ovunque. Quelle vanno bene, ma funzionano per cavoli, mele, automobili, eccetera: non per le sigarette. Ci sono degli studi in proposito, non puoi equiparare le sigarette a qualsiasi altro bene di consumo, che è precisamente quello che hai fatto.
Ma era una battuta, vero?
Poiché io pure sono persuaso che il tuo ragionamento non è corretto intervengo per quanto riguarda il mio punto di vista.
I richiami della UE riguardano, per quanto ne so, una questione di concorrenza e non il fissare un minimo categorico da rispettare (tipo che siccome fanno male devono almeno costar tantissimo, in modo da scoraggiare chi fuma.. che come ragionamento a me piace tantissimo, ma non è questo, che io sappia, il discorso dell'UE), sicché il ragionamento "
Se la domanda crolla" io lo continuo a ritenere valido, inserendoci in presupposto che tale crollo dovrebbe avvenire a livello europeo e non solo nazionale (così la libera concorrenza non sarebbe aggirata da uno stato che abbassa i prezzi rispetto agli altri stati membri..)
Preciso che io faccio il metalmeccanico e non capisco una mazza di curve di domanda e offerta, potrei spiegarti (e nemmeno tanto bene
) la differenza tra il lavorare con un martello ricoperto, sabbiato o grezzo nello stampaggio ma se poi mi interroghi su aspetti tecnici dell'economia non ho difficoltà ad ammettere che il mio buon voto alle superiori in economia politica era superiore ai meriti reali.
Io ci vado per ragionamento. Al limite, se posso, mi informo un po' sulle cose, dato che sapere come stanno esattamente è -per me- più importante che aver ragione in una qualche discussione.
Ma a parte tutto questo, ché poi alla fine anche avessi torto.. ammetterei il torto -una volta che mi venisse dimostrato- senza sentirmi sminuito (sai quante volte ho avuto torto? Io sbaglierò molte più volte di quante i miei interlocutori potranno aver ragione..
), io l'intervento di Goat -oltre a ritenere che fosse giusto dal punto di vista dell'economia (e mettici pure che potevamo sbagliare)- l'ho inteso proprio come una battuta e nulla più. Tu invece fin da subito ti sei messo su uno sgabello (cattedra o pulpito mi sembrano ancora desideri difficilmente realizzabili) a rendere tutta questa discussione più
seriosa (le cose serie sarebbero altre) di quanto fosse necessario. Imho, ovviamente. Sembra quasi che ci metti accanimento, come se ti avesse irritato qualcosa. Se questo mio intervento urtasse la tua sensibilità, guarda, io ti chiedo scusa subito e mi rifugio dietro la bandiera bianca dell'ignoranza..
"
Anche se il mio sapere fosse molto di più di quello che è non riuscirebbe comunque ad arginare le mire espansionistiche della mia ignoranza.." (autocit.)
(sì, sono autoreferenziale, e allora?
)