è stato già detto che perdere le midterms non vuol dire per forza di cose perdere le presidenziali due anni dopo. ma volevo analizzare i crudi dati:
- in 80 anni è successo 3 volte che il partito del Presidente in carica migliorasse complessivamente la propria posizione alla Camera e al Senato, con i seguenti risultati alle presidenziali successive: primo mandato Roosvelt confermato, secondo mandato Clinton con sconfitta per il candidato democratico Al Gore, primo mandato Bush confermato.
- ma è successo ben 9 volte che dopo aver perso le midterm due anni dopo il partito del Presidente si sia poi riconfermato alle presidenziali, delle quali 5 volte è successo con lo stesso leader (Roosvelt tra secondo e terzo mandato, Truman, Eisenhower, Reagan e Clinton tra primo e secondo), 2 volte cambiando candidato (Truman per Roosevelt e Bush Sr. per Reagan) e 2 volte con un candidato che era già subentrato al Presidente che aveva affrontato le midterms (Lyndon Johnson per Kennedy assassinato e Ford per Nixon sotto il Watergate).
leggendo prima delle elezioni qualche articolo made in USA che sondava il terreno tra l'elettorato dei vari stati federati, si raccontava che il calo di consensi per Obama nasceva, oltre che dalle difficoltà oggettive e i temi caldi come disoccupazione e guerra, anche dalla mancanza di comunicazione delle buone iniziative portate avanti e pure concluse dall'Amministrazione (rimborsi statali, finanziamenti).
e mi è sembrato subito tutto ciò in contrordine rispetto a quanto accaduto due anni fa, quando la comunicazione, al di là del messaggio, fu l'arma meglio usata da Barack durante tutta la campagna elettorale, appoggiata da uno sforzo finanziario senza precedenti.
ha ancora molto da lavorare se vuole guadagnarsi la pagnotta anche tra due anni, ma il fatto che il suo intervento più popolare, la riforma dell'assicurazioni sanitarie, vada a favorire fette della popolazione che non sempre sono iscritte alle liste elettorali è oltremodo svantaggioso per la sua presidenza. Ma ciò è il sintomo di una politica che non bada alla raccolta immediata di consensi basandosi sugli sbalzi d'umore quotidiani di chi vota, ma la ricerca di progetti lungimiranti per un benessere duraturo.
sull'argomento, consiglio il
Buongiorno di oggi di Massimo Gramellini:
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubr...one=56&sezione=