The_goat |
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| CITAZIONE (BruceSmith @ 19/3/2011, 23:59) CITAZIONE (The_goat @ 19/3/2011, 23:51) La polemica è perchè certe cose non possono rimanere impunite. Leggere "l'importante è che proeggano i civile, personalmente mi fa sorridere!". E gli stessi che oggi decidono di intervenire in Libia, sciacquandosi la bocca con parole come "democrazia", "diritti civili", cio manca solo "progresso" e poi "ordine e disciplina", sono gli stessi che 17 anni fa, hanno causato questo:
... Giusto per capire parliamo di circa 1.000.000 di morti in 100 giorni. 10.000 persone al giorno massacrate in maniera pianificata e capillare. A Gikongoro 27.000 persone uccise senza pietà in poche ore a colpi di machete, donne, uomini, anzia e bambini. Un'intera popolazione sterminata. Dalle fosse comuni il sangue uscì andando ad inumidire il terreno. La storia del genocidio ruandese è anche la storia dell'indifferenza dell'Occidente di fronte ad eventi percepiti come distanti dai propri interessi. Emblematico fu l'atteggiamento dell'ONU che si disinteressò del tutto delle tempestive richieste di intervento inviategli dal maggiore generale canadese Roméo Dallaire, comandante delle forze armate (2.500 uomini, ridotti a 500 un mese dopo l'inizio del genocidio) dell'ONU. Nonostante i diversi rapporti presentati alla Commissione per i Diritti Umani dell'ONU, il Consiglio di Sicurezza, a causa del veto USA, non riconosce il genocidio in Ruanda. Inoltre, diversi paesi occidentali mandarono dei contingenti con l'unico scopo di salvare i propri cittadini. Fra questi spiccano il Belgio e la Francia; quest'ultima non solo non volle fermare i massacri (negli anni precedenti aveva armato e addestrato le FAR), ma anzi fiancheggiò le milizie Hutu in ritirata dopo l'arrivo del FPR (tutsi). Fatto da non trascurare, e che spesso viene tralasciato, è la posizione di Mitterrand e della Francia, che prima appoggiò i Tutsi per poi spingere gli Hutu alla rivolta (il comando più violento del genocidio ruandese, gli Interahamwe,voluto dal clan Habyarimana,furono addestrate dall'esercito ruandese,e anche da soldati francesi). sorridi pure. ma il punto è quello che ho scritto: vanno difesi i civili in questo modo si o no? qui nessuno - o perlomeno non io - contesta gli errori terribili fatti in ruanda (io aggiungerei che l'onu sottovalutò il problema http://archiviostorico.corriere.it/1998/ma...805046801.shtml ), solo non capisco che c'entrino con la guerra di oggi. l'onu ha fatto più danni della peste, concordo con te. non possono fare i paladini della libertà? no, non possono. e quindi? oggi cosa dovrebbero fare? dire la verità. è iniziata la corsa ai giacimenti in libia. si fa una guerra per il petrolio. la democrazia, i diritti umani, i civili, sono scuse (altrimenti poi dovrebbero spiegare perchè tutt'oggi - non 17 anni fa - in altre parti del mondo dove la situazione è finanche peggiore che in libia, non si interviene) date in pasto all'opinione pubblica come giustificazione di una guerra (speriamo breve) che sta scoppiando. non si può dire la verità? bene, cioè male, ma almeno fra di noi non raccontiamoci cazzate sulle reali motivazioni. CITAZIONE (miklam @ 19/3/2011, 23:56) Concordo in pieno con The goat e per farsi una veloce idea di quello che avvenne consiglio di vedere "Hotel Ruanda" che tratta molto leggermente quello che successe veramente visto. e dovrebbero vederlo in molti.
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